NUOVI RECORD PER L’ORO

Questa settimana l’oro ha raggiunto nuovi massimi storici, raggiungendo quotazioni notevoli. Dietro questa impennata c’è un contesto globale ed una politica monetaria incerti.

Prezzi ai massimi storici

Il prezzo dell’oro ha raggiunto nuovi livelli record, con un’eccezionale salita che l’ha portato a superare la soglia dei 2.170 dollari per oncia venerdì 8 marzo, continuando la sua ascesa.

Il 2023 aveva già visto l’oro comportarsi bene nonostante un contesto di dollaro forte e tassi d’interesse elevati. La tendenza al rialzo del metallo, iniziata a febbraio, non mostra segni di rallentamento. Se il 2024 aveva aperto con un trend già positivo, questa settimana ha segnato l’inizio di una fase ancora più favorevole. Con il prezzo che a fine febbraio si attestava intorno ai 2.040 dollari per oncia, il recente incremento è evidente.

I motivi della crescita

Quali sono le cause dietro questa nuova ondata rialzista?

Diverse sono le ragioni, a partire dalle tensioni geopolitiche, dalla guerra in Ucraina a quella in Israele, fino agli attacchi nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi dello Yemen, che inducono gli investitori a spostare i capitali verso beni rifugio.

L’oro, in quanto tale, diventa l’asset preferito in tempi di incertezza economica e politica a livello globale, sia per gli investitori privati che per gli Stati, che continuano a incrementare le loro riserve. L’anno scorso, le Banche Centrali hanno stabilito nuovi record di acquisti d’oro.

Tuttavia, un fattore chiave dietro la rapida crescita delle quotazioni dell’oro è spesso l’allentamento delle politiche monetarie, principalmente da parte della Federal Reserve, che prevede di ridurre i tassi di interesse nel 2024. Jerome Powell, presidente della Fed, ha dichiarato che la Banca Centrale necessita di ulteriori conferme di un calo dell’inflazione prima di procedere con tagli ai tassi, ma ha anche espresso la convinzione che i tassi, attualmente tra il 5,25% e il 5,5% negli USA, abbiano toccato il loro massimo.

Dopo due anni di continui aumenti in risposta a un’inflazione mai vista da quarant’anni, la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea tentano di mantenere fermi i tassi di interesse, mentre i mercati cercano d’intuire quando inizieranno a ridurli. Frank Watson, analista di mercato presso Kinesis Money, sottolinea che i dati dei trader indicano ora una probabilità appena superiore al 70% che la Fed inizi a tagliare i tassi.

Questo scenario favorisce l’oro: una diminuzione dei tassi rende meno attraente il possesso di contanti o titoli di Stato ed incrementa l’interesse per asset non produttivi d’interessi come i metalli preziosi. Con tassi elevati, gli investitori optano per titoli con rendimenti superiori. La stessa logica ha contribuito al boom dei Bitcoin. Se i tassi d’interesse dovessero calare, come previsto, l’investimento in oro diventerebbe più conveniente, rendendo meno invitanti altre opzioni di investimento.

Un altro elemento da considerare è l’intenso interesse da parte degli investitori cinesi e di quelli che cercano di diversificare i propri investimenti fuori dalla Cina. Questo movimento è motivato dal riconoscimento dell’oro come sicuro rifugio in un contesto di sfide economiche in Cina, tra cui una crisi immobiliare, elevata disoccupazione giovanile, consumi ridotti, esportazioni in rallentamento e il ritiro di alcune multinazionali a causa di severe regolamentazioni anti-spionaggio.

Le prospettive future

Negli ultimi anni, l’oro ha mantenuto una traiettoria prevalentemente positiva.

Tuttavia, il recente record di prezzo potrebbe non essere un evento isolato. Potremmo assistere a un cambio di paradigma, come suggerisce Carlo Alberto de Casa, analista tecnico: “A differenza dei picchi precedenti, in cui il prezzo dell’oro superava i 2.000 dollari durante periodi di acuta tensione internazionale per poi scendere rapidamente, questa volta l’incremento sembra avere basi più solide“.

Similmente, Todorova, Senior Research Analyst, anticipa l’inizio di una fase prolungata di rialzi per l’oro: “Il superamento del precedente massimo di 2.089 dollari il 6 marzo segnala l’avvio di una tendenza ascendente di lungo termine. Questo è il primo superamento significativo da agosto 2020, con prospettive ottimistiche per il futuro. Si prevede che il prezzo iniziale target di 2.300 dollari possa essere facilmente superato, puntando verso i 2.400 dollari a lungo termine.

 

Questo contesto disegna un periodo d’incertezza globale e un terreno favorevole per l’oro. Gli investitori scelgono il metallo prezioso come asset da inserire nel loro portafoglio, trovandolo un’opzione più attraente e un sicuro rifugio per proteggere i loro risparmi.

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A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest GV