L’ORO DA OVEST A EST

Nell’ultimo periodo si sta verificando un fenomeno molto particolare. Sono sempre di più i paesi orientali che decidono d’investire in oro fisico. Questo fatto è dovuto principalmente alla situazione inflazionistica che ormai è protagonista della scena globale. Mentre i paesi occidentali rimangono fedeli alla strategia attuata negli ultimi anni e continuano a non investire nel metallo giallo, i paesi dell’est sostengono sia proprio in questi momenti d’incertezza, che è necessario mettere i propri risparmi al sicuro tramite il bene di rifugio per eccellenza.

Gli acquisti record delle banche centrali orientali

Con il calo dei prezzi dell’oro, l’Occidente vende i suoi depositi e l’Oriente li acquista. Le camere blindate di New York e Londra hanno ceduto oltre 527 tonnellate d’oro dalla fine di aprile, secondo i dati del CME Group e della London Bullion Market Association. Secondo un rapporto di Bloomberg: “grandi volumi di oro vengono prelevati dai caveau di centri finanziari come New York e si dirigono verso est per soddisfare la domanda del mercato dell’oro di Shanghai o del Grand Bazaar di Istanbul“.

Il World Gold Council ha mostrato alcuni dati che evidenziano come le banche centrali hanno acquistato 400 tonnellate d’oro nel trimestre di settembre per un valore di circa 20 miliardi di dollari. Si tratta di un afflusso record, pari a quello che avrebbero acquistato in un anno intero in tempi normali.

Tra i maggiori acquirenti vi sono state le banche centrali di Turchia, Uzbekistan, Qatar, India, Iraq e Thailandia. C’è un fattore in comune tra gli acquirenti dichiarati: provengono da nazioni che stanno affrontando gravi problemi. La Turchia, la cui lira è crollata del 52% nel corso dell’anno fino a settembre, l’Egitto ha visto la sua sterlina scendere del 20%, l’India ha subito un indebolimento dell’8,7% della rupia. Il dinaro iracheno è fissato rispetto al dollaro, ma i credit-default swap che proteggono dal mancato pagamento dei suoi debiti sono saliti a quasi il 9% a settembre.

La Turchia ha aggiunto più oro alle sue riserve nel 2022 rispetto a qualsiasi altro paese. Con un acquisto di 8,9 tonnellate in agosto, ha aumentato le sue riserve d’oro di 84 tonnellate nei primi otto mesi dell’anno. Attualmente la Turchia detiene 478 tonnellate d’oro, il livello più alto dal secondo trimestre del 2020. Anche gli acquirenti al dettaglio di lingotti e monete d’oro sono saliti a 46,8 tonnellate nel trimestre, con un aumento di oltre il 300% rispetto all’anno precedente. Questo è ciò che accade quando l’inflazione raggiunge l’85,5% e la banca centrale taglia i tassi di interesse.

Anche la Reserve Bank of India è stata un grande acquirente nel 2022. Le sue riserve auree totali ammontano ora a 782,7 tonnellate, posizionandosi al nono posto tra i paesi detentori d’oro al mondo. Dalla ripresa degli acquisti alla fine del 2017, la Reserve Bank of India ha acquistato oltre 200 tonnellate d’oro.

La Banca centrale dell’Uzbekistan ha acquistato altre 26 tonnellate, mentre la Banca centrale del Qatar ha acquistato 15 tonnellate.

Allo stesso tempo, in agosto la Cina ha raggiunto il massimo d’importazioni d’oro da quattro anni a questa parte.

La strategia dei paesi orientali

In Occidente, le persone possiedono poco o niente oro fisico quando si sentono finanziariamente sicure. In Oriente le persone hanno mantenuto una visione a lungo termine dell’oro. I loro antenati risparmiavano in oro e così è stato insegnato loro: la consapevolezza che l’oro non perde il suo potere d’acquisto.

Così, se gli investitori in Occidente scaricano l’oro quando il prezzo scende, gli investitori in Oriente approfittano dei prezzi relativamente bassi e si accaparrano l’oro mentre l’inflazione intacca il valore delle loro valute locali.

Sebbene sia la Turchia che l’Egitto siano entrambe alleate chiave degli Stati Uniti, nell’ultimo decennio hanno visto le loro relazioni deteriorarsi in modo sostanziale, poiché i loro governi si sono trovati in maggiore sintonia con le potenze autoritarie in ascesa. La strada da percorrere per le relazioni internazionali è più incerta ora di quanto non lo sia stata negli ultimi decenni. In questo contesto, ha senso che le riserve delle banche centrali non siano troppo vincolate ai legami con un solo Paese.

Inoltre gli acquirenti dichiarati rappresentano solo circa 120 tonnellate delle 400 tonnellate che le banche centrali hanno acquistato nel trimestre di settembre, ma è possibile farsi un’idea degli altri candidati. Al di fuori dell’Europa, che ha smesso di acquistare lingotti su larga scala decenni fa, i maggiori protagonisti sono tutte nazioni i cui legami con gli Stati Uniti si stanno logorando di giorno in giorno: Cina, Russia e Arabia Saudita.

Per la Cina, acquistare oro significa vendere yuan, e vendere grandi quantità di qualsiasi cosa la rende più economica. Se lo yuan è più economico, gli stranieri possono acquistare prodotti “made in China” a prezzi più bassi. È un gioco che la Cina fa dagli anni Novanta. Dopo aver attraversato una crisi finanziaria tra il 1998 e il 1999, la Cina ha ancorato artificialmente il valore dello yuan al dollaro statunitense. Da allora, la Cina ha ripetutamente agganciato e poi sganciato lo yuan al dollaro, mantenendo però una valuta fissa rispetto ai suoi maggiori partner commerciali. Quando il valore delle loro valute cambia, la Cina può garantire che lo yuan sia sempre più basso. Questo rende difficile per qualsiasi altro Paese fabbricare prodotti più economici della Cina. Più lo yuan si indebolisce, più la Cina può rilanciare la propria economia.

 

Noi di Confinvest consigliamo sempre alla nostra Clientela di mettere al sicuro i propri risparmi, in questi tempi d’incertezza, investendo in oro fisico. Confinvest vi propone una vasta offerta di monete e diversi tagli di lingotti.

CONFINVEST FL, una realtà di settore quotata in Borsa, dal 1983 opera su tutto il territorio nazionale ed è a disposizione per fornire consulenze e gestioni nel settore.

Telefonando al n. 028645 5047, oppure a mezzo e-mail confinvest@confinvest.it, si potranno ottenere consulenze (sempre in forma gratuita) sulla operatività, compresi i piani di accumulo.

CONFINVEST FL ha sede in Piazza Affari a Milano (davanti il Palazzo della Borsa) – Via della Posta n.8.

Altre informazioni, quotazioni, ecc. sul nostro sito www.confinvest.it.

Confinvest, anche con convenzioni bancarie ed in collaborazione con Private Banking, consulenti finanziari e risparmiatori, gestisce monetizzazioni di lasciti ereditari di materiale aureo, garantendo le migliori quotazioni Europee, con liquidazioni a mezzo bonifici irrevocabili od assegni circolari.

 

Oro, sempre oro.

Oro, sempre Confinvest.

Oro, sempre 028645 5047.

A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest GV