Oro sui massimi storici: acquistare o vendere?

Le quotazioni dell’oro hanno consolidato il trend al rialzo.

Il prezzo del metallo, infatti, continua ad attestarsi intorno  ai 1.900 dollari l’oncia. Un livello di prezzi simile non si registrava dall’8 gennaio.

Da sempre, monete e lingotti, sono asset che offrono una buona copertura contro i rischi dell’inflazione. Inoltre, nel periodo pandemico, molti risparmiatori ed investitori hanno scelto di smobilitare capitali dalle Borse, ritenute troppo volatili, e allocarli nel bene rifugio.

Come comportarsi adesso? Acquistare oro o vendere? Cerchiamo di capire quali elementi ne influenzano la quotazione e di individuare una possibile strategia di azione.

Dollaro: la debolezza del biglietto verde piace all’oro

La fragilità del dollaro gioca un ruolo fondamentale nel consolidamento dell’oro. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il biglietto verde ha perso notevole terreno.

La discesa nelle quotazioni del dollaro indica un aumento della debolezza rispetto alle altre valute. Ciò rende l’oro fisico un bene più appetibile e sicuro per investitori e risparmiatori.

Indice del dollaro americano

L’andamento del dollaro americano è un indicatore molto importante per capire la direzione del metallo. Come la storia ci ha insegnato, l’oro brilla quando il biglietto verde è debole.

Riprende la domanda delle Banche Centrali

Anche sul fronte delle Banche Centrali, la domanda del metallo prezioso è aumentata. Contro ogni aspettativa, i maggiori acquisti arrivano da India, Kazakhstan, Uzbekistan e Ungheria. Quest’ultima, negli ultimi tre anni ha triplicato le proprie riserve.

Per quanto riguarda il nostro Paese, la Banca d’Italia è il quarto più grande detentore al mondo.

Principali detentori di oro in tonnellate

L’ammontare complessivo delle nostre riserve al 31 marzo 2018 era di circa 88 miliardi.

Monete e lingotti: acquistare o vendere?

Veniamo a questo punto alla domanda cruciale di investitori e risparmiatori. In funzione delle quotazioni, è il momento di acquistare o vendere?

Secondo analisti e consulenti del settore, la risposta dipende dalla strategia del singolo investitore. Non esiste, insomma, una formula generica.

I timori per l’inflazione, l’eccesso di liquidità e e i costi del conto corrente sono i principali driver nella scelta di investire in questa asset class. A ciò si aggiunge l’incalzante incertezza dei mercati: la diversificazione in asset reali è una regola importante per un portafoglio stabile e sano.

Per queste ragioni, l’investimento in oro fisico, ed in particolare l’acquisto di Sterline Elisabetta II, rimane una linea valida nel proprio piano finanziario.

D’altra parte, per chi fosse in possesso di Sterline, Marenghi, Krugerrand e altre tipologie di oro fisico da investimento, la scelta di vendere potrebbe essere pilotata da necessità di cassa. Compensare eventuali ribassi negli investimenti azionari, reperire liquidità in un momento storico complesso, o semplicemente allocare le proprie finanze in modo alternativo sono tutte possibilità concrete.

In ogni caso, Confinvest F.L., unico Operatore Oro Professionale quotato in Borsa, è a disposizione per fornire consulenze, stime, perizie e supporto in acquisto o vendita di oro fisico da investimento.

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