TURBOLENZE DI FINE ESTATE PER I RISPARMIATORI ITALIANI

Il rientro dalle vacanze si preannuncia ancora caldo per i risparmiatori italiani.

Il mese di agosto sembra aver gettato le basi per un fine estate ed inizio autunno critico per i mercati.

In Italia l’attenzione è massima per la il Documento di Economia e Finanza (cd. DEF, originariamente chiamato Documento di programmazione economica finanziaria o DPEF), che il governo si appresta a discutere in parlamento in merito alle politiche economiche e finanziarie che vorrà adottare. Quali saranno gli impatti per i risparmiatori italiani?

l temi cruciali sono molti: pensioni, migranti, rapporti con la UE, riforma del lavoro, flat tax, reddito di cittadinanza ed altri cavalli di battaglia della campagna elettorale che ha portato alla formazione di un governo gialloverde.

La discussione del DEF inizia a far tremare i mercati ed i risparmiatori italiani, perché? Probabilmente si vedranno proposte che vorranno aumentare il deficit e di conseguenza il debito pubblico, minando ancora di più la stabilità finanziaria del Paese.

La fuga di capitali e dai titoli di Stato dell’Italia da parte dei maggiori investitori esteri potrebbe essere una prima conseguenza, con impatti negativi sullo spread e quindi sul costo del debito italiano.

La conseguenza immediata si vedrebbe non solo sui BTP e BOT, ma anche sulle Banche Italiane che sono le prime detentrici dei Titoli di Stato.

L’aumento dello spread rende molto deboli le Banche Italiane facendo così aumentare il rischio delle stesse.

Ed i depositi dei risparmiatori italiani? I circa 1,3 trilioni di Euro, 1.300 miliardi!, di depositi si vedrebbero esposti a maggiori rischi.

Non si vuole fare solo riferimento al rischio di controparte espresso dal sistema bancario sui quale sono appoggiati i conti correnti. Un rischio aggiuntivo che tutti gli italiani devono tenere ben presente è la possibilità di un utilizzo dei loro risparmi, anche solo in piccole percentuali, per far fronte ad eventuali scelte politiche di finanziare slogan e promesse elettorali.

Molte volte si è parlato dei fantasmi di possibili Patrimoniali o aumenti delle imposte di successione. Le leve che ha la politica per far fronte alle promesse, qualora i mercati internazionali non permettano ulteriore debito, sono molteplici. Soprattutto in un Paese ricco di risparmi sui conti correnti come lo è l’Italia.

La svalutazione monetaria, una volta chiamata “competitiva”, è solo l’ultimo strumento che chi governa può esercitare al fine di poter svalutare il proprio debito a danno di tutti i risparmiatori. In questo sistema le Cicale vincono sulle formiche, inflazionando e svilendo il risparmio di queste ultime.

L’attualità dei mercati vede al proprio centro non solo il tema Italia. Anche il collasso di molte valute dei mercati emergenti come il Bolivar Venezuelano, Lira Turca, Peso Argentino, Real Brasiliano, sono solo un primo segno del contagio che sta avvenendo sui mercati valutari.

 

Le cause dei collassi valutari di questi Paesi si pensa siano differenti. Potrebbe però esserci un fattore comune spiegabile con l’inizio del tapering da parte della FED ad inizio anno. Il solo fatto di non aver più inondato di liquidità il sistema e di aver provato a ridurre il proprio bilancio, sembra stia portando grossi scompensi sui mercati valutari. Le valute più deboli stanno letteralmente cadendo, riducendo in povertà milioni di risparmiatori in questi Paesi. Il collasso valutario porta ad un aumento incontrollato dei prezzi che molte volte sfocia in iperinflazione. In questi Paese, chi per tempo non si è tutelato allocando i propri risparmi in asset non “svilibili” e non inflazionabili, come l’oro, ora si trova in gravi situazioni di dissesto finanziario: si è visto bruciare tutti i risparmi dall’impennata dei prezzi, blocco dei capitali e molte altre restrizioni di libertà.

In questi scenari di incertezza e crescente rischio sistemico per i risparmi, quali soluzioni esistono? L’utilizzo dell’oro fisico, in particolare monete d’oro, offre ai risparmiatori una valida ed efficiente strategia per tutelare il proprio risparmio.

Una corretta allocazione della propria liquidità, tra il 10% ed il 20% del totale, in oro, può offrire un porto sicuro per la protezione da rischi di svalutazioni monetarie o di altri strumenti economico-politici che possono minare la sicurezza e le certezze di ogni risparmiatore italiano.