COME ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Questo ultimo agosto, come ormai sempre più spesso negli ultimi anni accade, non è stato certo tranquillo per i mercati.

La bolla cinese è…“finalmente” (era attesa ed in previsione da tempo) scoppiata rivelando nuovamente le debolezze del sistema. Ancora una volta il re è nudo, ancora una volta tutti indicano e chiedono l’intervento salvifico delle banche centrali, non capendo che sono proprio tali azioni a creare i presupposti di queste violente crisi che sono nientemeno, il tentativo dei mercati di portarsi alla normalità’.

Ormai in questo mondo di doping monetario tutti invocano il QE 4 che indicano come l’ultimo ma che sarà prima del quinto, del sesto e dell’ennesimo. Quanti banchieri ed esperti di economia Dante li avrebbe collocati nel girone dei bugiardi?

Lo capisce anche un bambino che questi mercati sono dipendenti dagli interventi dei pianificatori.

Il paradosso si è raggiunto leggendo sempre più spesso commentatori che vedono di buon occhio anche l’acquisto diretto di azioni da parte delle banche centrali stesse. Una follia se pensata solo pochi anni fa, nessuno avrebbe mai pubblicato certi articoli. Ma, “ nel mondo di Alice”, tutto è possibile.

Ormai il predominio della finanza sull’economia reale ha portato il sistema bancario mondiale alla totalità nei confronti delle giuste e comprensibili richieste del mondo produttivo.

Difficile prevedere tempi e modalità di ripresa dall’incertezza di oggi. Pessime “corporate governance”con ricorsi abbondanti ai prodotti derivati, intrecci perversi tra banche e imprese, tra aziende e società di revisione ed inefficienti dei controlli istituzionali; i risparmiatori sono stati traditi.

Un grande buco nero di prodotti finanziari, derivati, più che un campanello d’allarme è ormai una vera e propria emergenza. L’aumento dei prodotti derivati, ormai alla stupefacente cifra di oltre 150 trilioni di dollari, fa temere per la tenuta dell’intero sistema e le autorità monetarie dovrebbero intervenire rapidamente.

Ma, come “nel mondo di Alice” di Lewis Carrol …

Alice si addormentò, in un caldo pomeriggio (…forse proprio ad agosto), su un prato ed al suo risveglio si ritrovò catapultata in un mondo irreale popolato da strani personaggi ed animali parlanti. Noi ci risvegliamo, non molto diversamente da Alice, tra teorici banchieri, un’ instabilità sociale crescente, l’impopolarità dell’Euro e delle politiche solo rigorose Europee. Tra il disastro greco, una disoccupazione molto preoccupante, un potere d’acquisto che si sta assottigliando ed i continui crolli della borse, che fare?

L’Euro è sempre più percepito come uno dei fattori per cui si ha la sensazione di vivere male ed avere un futuro insicuro.

Alice incontrando Stregatto, un gatto che scompariva lasciando solo il suo sorriso, gli disse: “ ma io non voglio andare in mezzo ai matti”.

Le fu risposto: “oh non ci puoi fare niente, qua son tutti matti”.

Ma noi siamo gestiti da una finanza globale retta da saggi, da esperti o da matti?

Questi continui scricchiolii del sistema stanno però riportando l’attenzione sul metallo dorato che in questa calda estate ha retto benissimo tutte le scosse, permettendo al risparmiatore di godersi il riposo senza patemi legati ad alcun rischio.

Questo perché, esulando dall’essere un mero strumento di diversificazione, l’oro è innanzitutto un asset che permette di astenersi da un “monopoli” colossale che oggi è rappresentato dai mercati.

Chi era posizionato sull’oro fisico, mentre i mercati cadevano, poteva mantenere la giusta dose di tranquillità data dalla sicurezza di avere i propri risparmi in un bene esterno al sistema di carta che sta mostrando ogni mese ed anno sempre di più i propri limiti.

Limiti grandi, limiti gravi, segni manifesti di uno stress sistemico che periodicamente collassa chiedendo poi di essere salvato con dosi sempre più massicce di liquidità, che porta così ad una svalutazione globale certa delle valute.

Questo e’ il vero rischio del sistema, svegliarsi una mattina ed apprendere che i propri risparmi hanno un minore potere d’acquisto, magicamente poveri ed un collasso finanziario, che come la storia insegna, avviene in maniera molto veloce ed ingestibile.

Noi Confinvest abbiamo a cuore il risparmio dei nostri interlocutori e vogliamo spiegare le dinamiche che ci portano a consigliare un’allocazione in oro fisico.

Nel merito, Confinvest sta sviluppando nuove importanti iniziative con autorevoli partners, per essere più presente, nel prossimo futuro, anche sui mercati internazionali.

Non tanto per il nostro business, ma soprattutto perche’ siamo consapevoli che il risparmio rappresenta le fondamenta di una società economicamente sana, il risparmio va tutelato e lo si tutela sottraendolo alla piu’ grande bisca valutaria della storia che ogni giorno, anche in questi ultimi caldi giorni estivi, ci vede partecipi.

 

La strategia è facile ed unica:

oro fisico con una percentuale del 10-15% sul mobiliare posseduto.

Confinvest è sempre a disposizione dei risparmiatori ed investitori per consulenze e consigli.