La vicenda in breve è questa: una donna italiana eredita da uno zio emigrato in Germania una cassetta di sicurezza in cui rinviene due miliardi di lire in banconote e titoli di stato, ma un decreto del 2011 ha sospeso la possibilità di convertire le vecchie lire in Euro e dunque i due miliardi di Lire (oltre un milione di euro) non valgono neppure la carta sulla quale sono stampati.
Gli insegnamenti che si traggono da questa vicenda sono almeno due:
il primo è che con la moneta legale (e con tutti gli investimenti cartacei) basta un decreto per decapitare il valore: una vita di risparmi cancellati con un tratto di penna.
Il secondo insegnamento è che la moneta cartacea si fonda in ogni caso sulla fiducia e non sul suo intrinseco valore: per questo qualcuno ne può decidere d’autorità il valore.
Questo con l’oro fisico non può accadere.
I mercati finanziari sono complessi e per gli investitori non è facile districarsi nella giungla di prodotti e strumenti.
La maggioranza degli investitori continua a manifestare carenze e dubbi nei confronti dei mercati e della finanza.
Dopo aver subito rilevanti perdite, di recente cerca di approfondire i temi e le offerte.
Confinvest cerca di trasmettere al risparmiatore le competenze per comprendere e valutare i prodotti finanziari oggi disponibili sul mercato.
Non pretendiamo che tutti i risparmiatori divengano analisti o esperti, ma più semplicemente forniamo nozioni di base che permettano loro di essere protagonisti attivi della propria pianificazione finanziaria.
Suggerimenti preziosi per prendere decisioni con piena cognizione di causa, senza mai dimenticare che necessita capire, valutare ed analizzare, prima di qualsiasi investimento.
Perchè abbiamo riportato la vicenda dello zio?
Semplice: dalla Lira carta, all’Euro carta. Ma sempre carta è!
La crisi economica finanziaria iniziata in America nella seconda metà del 2007 e poi allargata al resto del mondo, ha fatto calare i consumi e di seguito la produzione industriale.
Come più volte abbiamo scritto il mondo finanziario da tempo vive in un virtuale ‘gioco del monopoli’ globale. Carta, carta, sempre carta.
Solo paesi emergenti, che cercano concretezze nel futuro, come la Cina, stanno accumulato oro fisico.
Altri, vedesi America, ecc., hanno continuato ad incrementare solo la speculazione, sganciata dal ciclo dei mercati produttivi.
Ricorso sovrabbondante ai prodotti derivati, intrecci perversi tra aziende e società di revisioni, inefficienze dei controlli istituzionali.
I risparmiatori sono stati traditi da sistemi finanziari con meccanismi non collaudati. L’oro dopo aver raggiunto quotazioni da record è stato costretto ad un ‘voluto’ ripiegamento (.. lo riteniamo però un percorso breve!).
L’oro deve supportare, in giuste proporzioni, il sistema. Non vendere certo le riserve aurifere.
La Svizzera ed il prossimo referendum insegnano. Senza manipolazioni del sistema e delle quotazioni del fixing.
Il piccolo e medio risparmiatore come si deve comportare? Acquistare oro fisico (…da Confinvest) significa diversificare i rischi del proprio portafoglio. E’ una strategia, da buon padre di famiglia, sempre usata in quanto il valore di questo tipo d’investimento è indipendente dall’andamento dei mercati azionari ed obbligazionari.
L’oro fisico rappresenta un rifugio rispetto ai capricci dell’economia di carta. Si sta diffondendo un dilagante pessimismo sul futuro dell’economia e del perdurare della crisi.
Nel nostro precedente report avevamo riportato le problematiche con Putin. Rileviamo, a distanza di pochi giorni, che le preoccupazioni d’inasprimenti nei rapporti sono aumentate, con scenari imprevedibili.
Dobbiamo fare molta attenzione alla recente problematica Scozia.
Anche alla luce delle attuali tensioni internazionali, il desiderio d’investire in strumenti reali ‘cose che si toccano’ è certamente in aumento.
…se lo zio tedesco avesse investito in oro!
Confinvest è a disposizione di tutti gli investitori
e risparmiatori per consulenze e gestioni dinamiche.