L’ULTIMO ZAR – L’ORO ED IL TRENO SCOMPARSO

Nicola II Romanov è stato l’ultimo Imperatore  di Russia.

Considerato dalla Chiesa Ortodossa russa come “San Nicola II, Imperatore martire e grande portatore della Passione, per grazia di Dio, Imperatore, Autocrate, di tutte le Russie”.

Non entrando in valutazioni politiche e storiche, cercheremo brevemente  di capire il valore del tesoro dello Zar, ovviamente sul possesso d’oro, molta parte  poi trafugato e disperso.

La famiglia Romanov ha governato la Russia per oltre 300 anni, collezionando, oltre ai grandi quantitativi d’oro, un’ enorme quantità di gioielli d’inestimabile valore.

La  Russia, sotto l’Impero dello Zar, possedeva circa il 20%  della riserva mondiale d’oro.  Circa 1.250  tonnellate, ma nonostante queste riserve e ricchezze, la popolazione  viveva in uno stato di assoluta  povertà, motivazione che indubbiamente ha portato alla detronizzazione dello Zar,  la conseguente rivoluzione e la cattura della famiglia Romanov, giustiziata poi nel 1918 a Ekaterinburg.

Una  vicenda  che, dopo oltre un secolo, non ha ancora chiarito alcuni aspetti storici.

Parte del  tesoro imperiale russo, si cercò di metterlo in salvo dall’avanzata dei bolscevichi e per tale compito lo Zar scelse l’Ammiraglio Aleksandr  Kolchak. Si presume  una consegna  di circa 180 tonnellate,  sulle  505 presunte conservate a Piertrogrado.

Scoppiata la rivoluzione, è  certo che  una parte di questo oro  fu caricato su un treno blindato di 28 vagoni, carichi di militari e munizioni, che avrebbe dovuto arrivare a Irkutsk, nella Russia siberiana.

Ma, viene riportato dagli storici dell’epoca, che il treno a seguito di un deragliamento precipitò nel lago Baikal.

Uno dei misteri più  appassionanti della rivoluzione Russa, potrebbe però  a breve essere risolto.

Di fatto, nella profondità del lago sono stati trovati componenti meccanici di un treno e spedizioni internazionali cercheranno di localizzarlo, con l’utilizzo di speciali batiscafi.

Addirittura, la Fondazione  che tutela il lago Baikal,  programma e finanzia  queste spedizioni e già nel 2008 ad oltre 700 metri di profondità, sono state  ritrovate alcune ruote compatibili al treno, frammenti di vagoni e scatole di munizioni, in uso all’epoca del deragliamento.

La stagione delle ricerche non è certa conclusa, ma necessita aspettare mesi soleggiati ed il disgelo, in quanto il lago, durante i periodi invernali, si ghiaccia con una temperatura, a meno 60 gradi.

Si aprirà una nuova caccia al tesoro?

Ma anche Confinvest, molto modestamente ha un piccolo tesoro.  Monete d’oro e lingotti che permetteranno ai risparmiatori ed investitori, di garantirsi una riserva di sicurezza, contro un’inflazione, che potrebbe risultare rilevante e di conseguenza una difesa del potere d’acquisto.

In un precedente nostra newsletter, riportavamo la percentuale media di oro, in proporzione al mobiliare posseduto.

Una percentuale ben maggiore a quella che veniva consigliata all’inizio del secolo.

I privati risparmiatori ed investitori, hanno oggi una maggiore sensibilità verso il tema della garanzia del patrimonio posseduto. Oggi il focus di Confinvest è indirizzato anche a   consulenze  a favore di  strutture di Private Banking e Promotori, per i quali vogliamo essere portatori di servizi.

Siamo aiutati in questo,  dal nostro modello organizzativo, che opera su tutto il territorio nazionale.

La Sede di Confinvest è ubicata in Piazza Affari-Milano, di fronte il Palazzo della Borsa (Via della Posta 8).

E’ presente su tutto il territorio nazionale ed è l’unica struttura nello specifico settore, ad essere quotata in Borsa.

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 A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest – GV