UN ANNO D’ORO PER LE BANCHE CENTRALI

Il rapporto del World Gold Council ha definito il 2023 come un anno da record per gli acquisti d’oro compiuti dalle Banche Centrali. In risposta al fenomeno della dedollarizzazione, i Paesi stanno optando per l’oro come simbolo di stabilità economica.

Acquisti record nel 2023

Secondo il World Gold Council, le Banche Centrali hanno registrato l’acquisto di 800 tonnellate d’oro da gennaio a settembre di quest’anno, segnando la cifra più elevata mai registrata nei primi nove mesi dell’anno. Nel rapporto viene evidenziato come l’acquisto netto di lingotti da parte delle Banche Centrali è cresciuto del 14% su base annua.

Anche se la domanda globale d’oro nel terzo trimestre, è stata superiore dell’8% rispetto alla media quinquennale, ha registrato un calo del 6% rispetto al massimo storico dell’anno scorso.

Il World Gold Council ha affermato quanto fosse improbabile che le Banche Centrali eguagliassero i volumi record dell’anno scorso, ma ora sembra quasi certo che sarà un altro anno di acquisti record.

La classifica dei Paesi

Le principali nazioni ad acquistare oro sono state la Cina (78 tonnellate nel terzo trimestre di quest’anno), seguita a sorpresa dalla Polonia (57 tonnellate) e dalla Turchia (39 tonnellate).

Nella classifica aggiornata delle riserve auree, gli Stati Uniti continuano a dominare, seguiti da Germania ed Italia, che possiede un patrimonio di 2.451,8 tonnellate d’oro.

La potenza economica di un Paese non è direttamente proporzionale alla ricchezza delle sue riserve auree. L’Italia, sebbene sia solo ottava in termini di PIL a livello globale, occupa il terzo posto in termini di riserve auree della sua Banca Centrale.

Le motivazioni delle Banche Centrali

Questi ingenti acquisti delle Banche Centrali sono uno dei risultati della dedollarizzazione in corso: l’incremento degli acquisti d’oro da parte delle economie emergenti segue una tendenza globale che vede le Banche Centrali distanziarsi dal dollaro USA come valuta di riserva. La fiducia nella valuta americana è diminuita a livello globale dopo che Washington ha utilizzato il dollaro come strumento nelle sanzioni contro Mosca nel conflitto in Ucraina, con il congelamento di miliardi di dollari delle riserve estere del Paese.

Inoltre, l’oro viene considerato dai Paesi un segno di stabilità economica, come afferma Banca d’Italia: “Le riserve auree hanno lo scopo di accrescere la fiducia nella stabilità del sistema finanziario italiano e della moneta unica, questa funzione diventa ancora più importante quando le condizioni geopolitiche o la situazione economica internazionale potrebbero mettere i mercati finanziari a rischio, come nel caso di una crisi valutaria o finanziaria”.

 

Gli Stati cercano rifugio nell’oro per affrontare la situazione attuale e allo stesso modo, gli investitori privati stanno considerando con interesse il metallo prezioso per preservare i propri risparmi.

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A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest GV