I TESORI DELLA SPAGNA

Questa settimana riportiamo un interessante studio svolto da Claudio Bonifacio, ricercatore storico e cacciatore di tesori di Siviglia. In un recente articolo, lo studioso descrive l’enorme patrimonio che la Spagna avrebbe nei suoi fondali, che ammonterebbe a 750 tonnellate d’oro.

 

Attraverso un’analisi molto dettagliata, spiegata in un lungo articolo firmato dal ricercatore, Bonifacio racconta dell’enorme capitale economico-culturale che la Spagna potrebbe nascondere in fondo al mare. Capitale che avrebbe un valore economico di milioni di euro.

Nuestra Señora de las Mercedes

Nel suo scritto, Bonifacio spiega con un esempio ciò che succedeva spesso nella marina spagnola e che ha portato enormi ricchezze in fondo al mare. Parliamo del viaggio della nave della Nuestra Señora de las Mercedes, che insieme ad altre imbarcazioni, viaggiava dal porto di Montevideo alla fine del 1804. La nave aveva a bordo oro, quasi un milione di pesos in monete d’argento (circa 27 tonnellate), oltre ad altri tesori. La storia narra che un incontro con una flotta britannica sia finito in battaglia, che portò all’esplosione della nave, che affondò insieme a tutto il suo patrimonio.

Nel 2007 la società americana Odyssey ha ritrovato 15 tonnellate di monete appartenenti al carico della Mercedes.

Il problema del contrabbando

Nel tentativo di dare un valore al patrimonio spagnolo, non si può non fare riferimento al problema del contrabbando. Problema molto diffuso a quei tempi, che ha portato alla produzione di una grande quantità di falsi. Gli storici parlando di una quota del 20% sul totale ma Bonifacio riconosce nel contrabbando un problema di proporzioni maggiori. Nel suo articolo infatti riporta il testo di “Armadas y flotas de la plata” di Fernando Serrano Mangas che fornisce alcuni numeri interessanti per capire le percentuali del contrabbando. Ad esempio, nel 1639, furono registrati ufficialmente 7.738.917 ducati d’oro ma in realtà ne furono riscossi 30.000.000. Il totale “contrabbandato” dal 1620 al 1648 è stato di 275.250.000 ducati.

I nubifragi

Alcuni dati relativi ai nubifragi, inseriti da Bonifacio nel suo articolo, spiegano ulteriormente le origini del potenziale patrimonio marino spagnolo. Dal 1500 al 1820 sono stati intrapresi in media 35.000 viaggi, il 25%-30% delle navi andarono perse.

Inoltre, per dimostrare i grossi quantitativi di ricchezze che queste navi portavano, lo studioso riporta come esempio una lettera del Consulado de Cargadores al Consiglio delle Indie di Madrid del 1709. La lettera parla della flotta della Tierra Firme comandata del Generale José Fernández de Santillán, Conte di Casa Alegre.

“… Avverto inoltre che non è possibile conoscere i fondi commerciali o le remissioni degli individui che si sono imbarcati sull’ammiraglia rispetto alla qualità della fiera [di Portobelo] e che la porzione più grande che è scesa dal Perù era in oro, ma che facendo il calcolo all’ingrosso, ritiene che l’argento raggiungerà i tre milioni e che l’oro supererà i quattro, essendo per avvertire che in questa spedizione di oro non ci può essere alcuna certezza che ci sia qualcosa di entità nell’ammiraglia, perché i proprietari e gli encomenderos portano questo metallo in scatole di vestiti, fiaschi, stivali e cestini di carta straccia che non possono essere registrati dai privilegi di commercio concessi nella registrazione dei danni, presumendo che lo avranno a terra, e che aggiungendo a questi 7 milioni un milione e mezzo di interessi nelle navi mercantili, il totale sarà tra gli 8 e i 9 milioni…

Ad aggiungersi a questi numeri ci sono anche tutti i nubifragi avvenuti oltremare. Tra il 1500 e il 1820, 2.668 navi spagnole si persero in molti paesi tra Cuba, Filippine, Messico, Portogallo, Stati Uniti ed anche Italia. Per molte di queste unità la Spagna può reclamare il suo titolo di proprietà.

 

Gli storici continueranno a studiare e fare ricerche per scoprire cosa nascondono i fondali marini. Nel mentre, noi di Confinvest, vi diamo la possibilità di acquistare oro facilmente e in totale sicurezza.

CONFINVEST FL, una realtà di settore quotata in Borsa, dal 1983 opera su tutto il territorio nazionale ed è a disposizione per fornire consulenze e gestioni nel settore.

Telefonando al n. 028645 5047, oppure a mezzo e-mail confinvest@confinvest.it, si potranno ottenere consulenze (sempre in forma gratuita) sulla operatività, compresi i piani di accumulo.

CONFINVEST FL ha sede in Piazza Affari a Milano (davanti il Palazzo della Borsa) – Via della Posta n.8.

Altre informazioni, quotazioni, ecc. sul nostro sito www.confinvest.it.

Confinvest, anche con convenzioni bancarie ed in collaborazione con Private Banking, consulenti finanziari e risparmiatori, gestisce monetizzazioni di lasciti ereditari di materiale aureo, garantendo le migliori quotazioni Europee, con liquidazioni a mezzo bonifici irrevocabili od assegni circolari.

 

Oro, sempre oro.

Oro, sempre Confinvest.

Oro, sempre 028645 5047.

A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest GV