Evergrande ed il possibile default: una nuova Lehman Brothers?

Sui mercati finanziari, l’osservato speciale della settimana è stato Evergrande, colosso immobiliare cinese. Nella giornata di lunedì 20 settembre, le azioni della società hanno ceduto fino al 19%, trascinando con sé l’Hang Seng, indice azionario della borsa di Hong Kong. Le conseguenze di questo crollo si sono mostrate anche in Occidente. Il Ftse MIB, nella giornata di lunedì, perdeva il 2,6%, la peggior seduta del 2021.

Quali sono le ragioni di questo crollo? In molti trovano corrispondenze con il caso Lehman Brothers. Come capire e proteggersi da questa situazione?

Evergrande: 300 miliardi di debiti

Evergrande è una società immobiliare, ma che opera anche in diversi altri settori. Si tratta di uno dei maggiori gruppi della Cina e del mondo. La società, oggi, si trova in difficoltà a causa dei prestiti richiesti per il finanziamento di alcuni progetti. La crisi di liquidità in cui la società versa a causa di un basso flusso di cassa potrebbe, oggi, essere una potenziale causa di default per il colosso.

Dopo la scadenza del debito del 23 settembre, una cedola da 84 milioni di dollari, il titolo della società ha ripreso a crollare. La Banca Centrale è intervenuta con un’iniezione di liquidità di 70 miliardi per fornire supporto al sistema.

La possibilità di default e l’insolvenza del gruppo cinese ha già cominciato a deprimere e fiaccare il comparto immobiliare del Paese. Le conseguenze potrebbero arrivare a manifestarsi anche nell’Occidente, come dimostrato dal ribasso nei listini europei ed americani.

Grafico YTD titolo Evergrande (Fonte: Tradingview)

Cina e oro: come potrebbero reagire i risparmiatori

La Cina è uno dei principali attori a livello mondiale per il mercato dell’oro. La Banca Centrale Cinese detiene attualmente, infatti, circa 1950 tonnellate di oro.  Secondo Reuters, nel caso in cui la saga Evergrande dovesse peggiorare ulteriormente, è possibile che gli investitori asiatici facciano ricorso al bene rifugio per tutelarsi.

D’altra parte, il ruolo del bene rifugio è proprio quello di fornire supporto nei momenti di crisi di liquidità. Da questo punto di vista, l’oro è il bene rifugio più adatto, in quanto tende a non svalutarsi. Inoltre, essendo un asset molto liquido, è facilmente commerciabile in vista di esigenze di cassa.

Proprio in ragione di queste possibilità, Confinvest, Operatore Professionale Oro, offre forme di investimento in oro fisico, utilizzando monete d’oro (Sterline, Marenghi, Krugerrands, Dollari, Pesos, ecc…) e lingotti d’oro a titolo 999.9 (LBMA).

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A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest

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