Come tutelarsi dai movimenti della massa monetaria?

La M1, la massa monetaria USA, ha da poco tempo registrato il suo record storico: 6,8 Trilioni.

Cosa significa? Semplice, e perturbante: in un solo mese, la quantità complessiva di denaro creato dalla Banca Centrale Americana è aumentata del 20%.

L’aumento della massa monetaria, e quindi del volume di banconote in circolazione, non è sinonimo di aumento di ricchezza. Al contrario, uno shock di moneta come quello accaduto negli ultimi mesi è un potenziale fattore di svilimento del valore del denaro.

La diminuzione del valore delle banconote implica una riduzione del potere d’acquisto. È evidente, pertanto, il fatto che questo modello non è adatto per il risparmiatore medio. Il risparmio liquido, come quello che contraddistingue la cultura economica nel nostro Paese, non trova spazio all’interno di questo sistema.

Inflazione: segnali all’orizzonte?

Una reale spinta inflattiva non è ancora visibile nell’ecosistema dei beni reali, ma si cominciano ad intravedere alcune avvisaglie.

Molti titoli finanziari, infatti, hanno registrato nel corso del 2020 importanti record.

Inoltre, verso l’epilogo dello scorso anno, molte commodities, anche agricole, hanno ripreso una strada che qualcuno chiamerebbe bull market, un movimento di rialzo.

Il prezzo del Bitcoin nel 2021 ha infranto il record storico. Si sta dirigendo verso i 150.000 dollari? Può darsi, il limite di 21 milioni di pezzi in un sistema di trilioni di valuta può portare ovunque. Ricordiamo che 2 trilioni stampati in un mese sono il 300% della market cap odierna del BTC.

L’oro nel 2020 ha rotto i massimi storici in tutte le valute globali, anche in dollari. Ormai vicino ai 10 Trilioni di Dollari di market cap. Contro quasi 300 trilioni di debito globale.

Questi eventi non possono essere ricondotti all’azione del caso.

Massa monetaria ed effetti distorsivi

La massa monetaria creata in questi ultimi in questi ultimi 50 anni, sin dal 1971, sta mostrando tutti i suoi effetti distorsivi sui prezzi.

Come suggerisce Ray Dalio: “Cash is Trash“. Il denaro sembra non essere più un bene scarso. Anzi, non ha più un asintoto che ne garantisca la commerciabilità. Insomma, il denaro perde valore.

La corsa a tutte le asset class in questa bolla, oramai non più selettiva ma globale, secolare è iniziata.

Rimanere liquidi in questo momento storico complesso potrebbe significare perdere il potere d’acquisto a ritmi sempre più vertiginosi. Non si tratta ormai di decenni, ma di un processo molto più rapido.

Questo è quanto ci suggeriscono i movimenti delle asset class.

Tutto cresce in modo indiscriminato, purché sia quantitativamente limitato e ben definito. Un algoritmo di Bitcoin, l’oro minato, oppure le idee concretizzate in aziende che sono diventate azioni sul mercato.

Il più grande trasferimento di ricchezza ha cominciato ad assumere aspetti molto evidenti, che è importante considerare con attenzione per non subirne gli effetti devastanti.

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