Proprietario o Investitore?

Capire la differenza sostanziale tra essere proprietario ed essere investitore è fondamentale, soprattutto quando si tratta di oro fisico.

L’investitore cerca rendimenti, desidera incrementare il proprio capitale in termini reali. Per far questo si assume dei rischi, anche di controparte. A volte non possiede nulla di concreto, ma solo un contratto con dei diritti agganciati. Se l’investimento è andato a buon fine, questi diritti gli permetteranno un riconoscimento monetario incrementale rispetto al suo investimento.

L’investitore non lega a nessun asset particolare la sua strategia: se l’obiettivo fosse incrementare il proprio capitale in termini reali, dovrebbe essere indifferente investire in equity piuttosto che in derivati esotici sulla volatilità di un indice. L’investitore non vuole l’asset, bensì i rendimenti.

Per eseguire la propria strategia, in genere, l’investitore si assume principalmente rischi. In finanza l’equazione rischio = rendimento è un paradigma. Non esistono pasti gratis. Esistono, invece, molte tipologie di rischi. Il più importante, in termini assoluti, può essere quello di controparte. Se la controparte fallisce, la probabilità di vedere azzerato l’investimento è molto vicina al 100%.

Il proprietario, a differenza dell’investitore, cerca il possesso. Dal possesso derivano molte sicurezze. La più immediata è l’eliminazione della necessità di riporre fiducia in qualcuno. Se sono proprietario, possiedo nei miei attivi qualcosa di concreto e reale. Senza che questi attivi siano una passività di un terzo. Se possiedo la passività di un terzo non sono un vero proprietario, sono “solo” un creditore.

Il proprietario ha come obiettivo anche la conservazione del valore del proprio bene, non cercando probabilmente dei rendimenti monetari, ma cercando di evitare perdite di valore reale del proprio bene.

Il proprietario, per sua caratteristica connaturata, deve legare il suo status a qualcosa di tangibile, concreto, o che in ogni caso permetta un utilizzo esclusivo, in maniera indipendente da un terzo. Non sono molti i beni liquidi, nel senso di commerciabili, che permettono di essere utilizzabili come proprietà.

L’oro fisico in monete e lingotti è forse il mezzo, il bene, la merce, più utile per avvicinare il denaro al concetto di proprietà.

Possedere oro fisico è un’azione dalla quale derivano molte sicurezze.

La più importante è probabilmente data dalla disponibilità di possedere qualcosa che in ogni momento ed in ogni parte del globo permette di utilizzare il proprio risparmio, di avere qualcosa da scambiare per far fronte ad un’esigenza, di qualunque natura essa sia, che richieda di avere il proprio denaro.

In definitiva, la scelta di possedere oro fisico deriva in primo luogo dal voler essere proprietari.

In particolari momenti storici o di mercato, questi proprietari potrebbero scoprire non solo di aver difeso il proprio risparmio, ma anche di aver guadagnato in termini di potere d’acquisto. Ma questa è solo una conseguenza secondaria, ancorché per molti potrebbe essere il motivo principale per acquistare oro fisico.