L’oro è percepito come un rifugio da una serie di eventi geopolitici futuri e probabili. Il suo prezzo incorpora i rischi sistemici legati ad eventi che possono avere riscontri negativi sulla vita e sul risparmio di ciascuna persona. All’aumentare della percezione di un rischio geopolitico su scala nazionale o globale si nota sempre una corsa verso i beni rifugio dei quali l’oro è il bene per eccellenza.

Possiamo definire l’oro come un barometro capace di misurare in anticipo l’arrivo di qualche tempesta.

Perché è definito un bene rifugio? Perché a differenza di tutti gli altri asset ai quali si rivolgono i risparmiatori per allocare i propri risparmi (Bond, Azioni, Real Estate, etc) che sono legati con un filo rosso al ciclo economico/monetario ed al ciclo del credito, l’oro è completamente decorrelato al rischio del sistema economico/finanziario e politico con il quale i risparmiatori si trovano ad interfacciarsi.

Qualora l’intero sistema evidenzi grosse criticità o rischi, questo non tange chi è investito in oro in quanto non è esposto ad alcun rischio di controparte. L’oro è in suo possesso a prescindere da qualsiasi accadimento avvenga nel sistema. Ricordiamoci che oggi sono pochissimi gli asset sui quali potere allocare il risparmio senza fare affidamento su di uno specifico adempimento contrattuale da parte di qualcuno (pensiamo ai depositi in banca ovvero ad un titolo di debito come sono le obbligazioni). Possedere oro mette nelle condizioni di prescindere dai rischi endogeni al sistema in cui viviamo ovvero dai cd. Cigni Neri che possono minare i labili equilibri del sistema economico finanziario e di conseguenza impattare sulla Società nel suo complesso fino a toccare le libertà di ognuno di noi.