ORO E POTERE D’ACQUISTO

Inflazione e potere d’acquisto sono temi di questi tempi molto discussi. Riprendiamo l’argomento analizzando, con l’aiuto di alcuni dati, anche in corrispondenza con l’oro.

Nell’economia di mercato il prezzo dei beni e dei  servizi può variare in ogni momento, subendo rialzi o diminuzioni. Il fenomeno dell’inflazione mostra una variazione notevole  in assoluto dei prezzi, che non riguarda determinate voci di spesa.

In poche parole, l’inflazione riduce il valore della moneta, come potere d’acquisto.

Alcuni dati sulla situazione attuale

Recentemente l’ISTAT ha diffuso alcuni dati interessanti, che ben spiegano la gravità della situazione attuale.

Nel mese di giugno 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,2% su base mensile e dell’8,0% su base annua (da +6,8% del mese precedente). Questo dato non si registrava da gennaio 1986 (quando fu pari a +8,2%).

Le tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi dai beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi.

L’inflazione ottimistica  acquisita per il 2022 è pari a +6,4%.

Potere d’acquisto in tempi d’inflazione

In una condizione di forte crescita dell’inflazione, la prima conseguenza è l’aumento dei prezzi, che a sua volta, genera la perdita di potere d’acquisto dei consumatori. Tutto ciò a meno che i redditi dei consumatori non si alzino, circostanza difficile in queste situazioni dato che la politica monetaria, per tenere sotto controllo l’inflazione, tende a danneggiare la crescita e l’occupazione.

Inoltre il rialzo dei prezzi, in un’ottica di economia aperta, crea problemi di competitività e quindi alle esportazioni. Questa condizione può portare il Paese, in cui si è verificato l’aumento dei prezzi, alla decisione di intervenire con la svalutazione.

L’ISTAT ha analizzato altri dati utili da osservare: nel primo trimestre 2022, il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente. Nonostante ciò, come effetto dell’aumento dei prezzi, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto soltanto dello +0,3% rispetto al trimestre precedente.

Nello stesso trimestre, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 12,6% (+1,1 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2021). Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici è stato pari al 7,2%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Destano impressione le cifre sull’erosione dei depositi bancari, causata dall’inflazione. Secondo il Fact Book dell’associazione europea degli asset manager, il potere d’acquisto dai 10321 miliardi custoditi nei depositi nei depositi a fine anno 2016, si sarebbe ridotto di oltre 800 miliardi, fino ai 9.513 miliardi dello scorso dicembre. Ed alla fine del 2022, ipotizzando un tasso di inflazione media annua del 6.8%, l’emorragia rischia di allargarsi di oltre 600 miliardi. Una tassa occulta, è il risultato” sostiene Max Cellino de Il Sole 24ORE.

L’oro come alleato

I dati appena elencati mostrano come la diminuzione del potere d’acquisto che genera il rialzo dei prezzi di beni e servizi, spinge le famiglie a risparmiare. Ma non solo, sono sempre più le persone che, in questi periodi d’incertezza, tendono ad investire i loro risparmi nei cosiddetti “beni rifugio”.

Quando si parla di beni di rifugio, non si può non parlare di oro.

Gli ultimi eventi che hanno visto protagonista l’intera popolazione mondiale, dalla pandemia fino al conflitto in Ucraina e all’inflazione, sono state le principali cause della crescita della domanda di oro e il conseguente aumento delle quotazioni.

L’oro è considerato un porto sicuro all’interno degli investimenti. Ciò significa che è un posto dove guardare quando i tempi si fanno difficili. L’oro ha storicamente avuto una connessione relativamente forte con l’inflazione ed è generalmente ritenuto una delle migliori protezioni contro la perdita del potere d’acquisto”, afferma Ole Hansen, Head of Commodity Strategy, Saxo Bank.

Il World Gold Council ha mostrato, tramite il suo rapporto, quanto sia aumentata la domanda di oro nel primo trimestre del 2022. La richiesta di oro è salita del 34% su base annua a 1234 tonnellate, il livello più alto dal quarto trimestre del 2018 e il 19% in più rispetto alla media quinquennale di 1.039 tonnellate.

L’oro è da sempre considerato il bene di rifugio per eccellenza. Questo perché l’oro ha caratteristiche fisiche di assoluta unicità, che gli conferiscono valore nel tempo, anche in periodi di incertezza, crisi o inflazione.

Il metallo giallo è anche un bene liquidabile in tutto il mondo, scambiato come valuta e come materia prima nei principali mercati e borse internazionali.

Inoltre l’oro è considerato un elemento garante di stabilità finanziaria interna delle riserve delle banche centrali. Il metallo prezioso è un asset importante da inserire nel proprio portafoglio come elemento di diversificazione, in quanto utile per mantenere il potere d’acquisto dei propri risparmi nel lungo periodo. Gli esperti sostengono che è sempre consigliabile che l’investitore tenga almeno il 10-15% delle attività in oro nel proprio portafoglio.

 

Noi di Confinvest FL, dal 1983, in risposta alle problematiche sopra esposte, proponiamo, in linea con la legge 7/2000, che ha tolto il Monopolio sul settore, forme di investimento in oro fisico, utilizzando Lingotti, a titolo 999.9, oppure monete d’oro, in particolar modo Sterline Elisabetta II, di prima qualità.

Confinvest FL, che opera su tutto il territorio nazionale, con Sede in Piazza Affari – Via della Posta n.8, è l’unica Società di settore quotata in Borsa.

Confinvest FL inoltre monetizza materiale aureo (lingotti e monete) proveniente da patrimoni familiari, alle più alte quotazioni Europee.

Consulenti ed esperti di Confinvest FL, sono a disposizione al num. 028645 5047 – a mezzo e-mail confinvest@confinvest.it, per consulenze, sempre gratuite, nello specifico settore, anche fiscale. Altre informazioni, quotazioni, ecc. sul nostro sito www.confinvest.it.

Oro, sempre oro.

Oro, sempre Confinvest.

Oro, sempre 028645 5047.

A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest GV