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NASCONDIGLI FAMOSI DELL’ORO
Giu
Ci sono diversi luoghi dove conservare l’oro fisico, le principali soluzioni si possono ridurre a tre: in casa, in banca o tramite società private.
Conservare l’oro in casa è la soluzione più immediata ed economica; è la scelta preferita da piccoli e medi investitori. È consigliabile scegliere questa soluzione solo se si posseggono quantità limitate di oro. Il principale svantaggio dell’oro in casa è però la possibilità di subire furti.
Oltre a nasconderlo in luoghi impensabili, per ridurre tale rischio, si consiglia di fornire la propria abitazione di sistemi d’allarme.
Anche le banche danno la possibilità di custodire il proprio oro fisico. Per farlo propongono cassette di sicurezza, situate in stanze blindate ed allarmate.
In egual modo, un’altra soluzione può essere quella di aziende private di custodia beni.
I nascondigli dell’oro tra storie e leggende
I metodi sopra elencati sono le principali soluzioni per conservare l’oro oggi. Ma la storia racconta numerosi episodi di come diversi personaggi hanno deciso di nascondere i loro preziosi averi.
Dalle ricchezze di Alarico al tesoro di Priamo, la storia è piena di tesori da recuperare e numerose sono le leggende, che narrano di grandi fortune nascoste negli angoli più impensabili della Terra.
Potremmo partire da Cosenza, dove c’è ancora chi cerca il leggendario tesoro di Alarico. Il re dei Goti morì di malaria proprio qui, mentre marciava verso sud. Per nascondere la tomba ai nemici, pare che i sudditi l’abbiano seppellito nel letto del Busento, il fiume che attraversa la città, insieme al suo enorme tesoro, al suo cavallo e alla sua armatura.
Ma nessuno può battere un pirata quando si parla di nascondere il proprio tesoro! Si dice che, per secoli, uno dei nascondigli preferiti dai banditi dei mari sia stata Norman Island, un isolotto caraibico nell’arcipelago delle Isole Vergini Britanniche.
Proprio lì, nel 1750, l’equipaggio del galeone spagnolo Nuestra Señora de Guadalupe sotterrò 55 forzieri di monete d’oro e d’argento.
Il bottino fu in buona parte recuperato dal Governo e, nel 1883, questa storia ispirò allo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson il suo più famoso romanzo: L’isola del tesoro.
Negli scritti di Omero, che parlano della guerra combattuta dai Greci contro i Troiani nel XII secolo a.C. e del loro ritorno a casa, l’archeologo tedesco Heinrich Schliemann trovò in Turchia, nel 1872, i resti della mitica città di Troia. Tra le rimanenze recuperate, dissotterrò il cosiddetto “tesoro di Priamo”: gioielli, coppe e vasi d’oro datati al III millennio prima di Cristo.
L’oro ai piedi dell’arcobaleno
Ma oltre alle storie e leggende del passato, ci sono anche delle curiose tradizioni in merito ai nascondigli dell’oro. Infatti sembrerebbe che tra i maggiori intenditori di nascondigli d’oro ci sia il Leprechaun, il più popolare folletto d’Irlanda.
Quest’antica leggenda irlandese racconta che dove finisce un arcobaleno l’ometto ha posto un tesoro, sotto forma di una pentola di monete d’oro.
La leggenda racconta anche che, a controllare il calderone pieno d’oro, ci sia uno gnomo cattivo per impedire ai non meritevoli di appropriarsi del tesoro.
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