ORO, bombe e petrolio

Mentre proseguono le crisi regionali in Ucraina, Corea del Nord ed altre allarmanti situazioni in Cina (vedesi Taiwan) ecco che (quasi) tutti i Paesi del Mondo ritoccano le spese belliche e aumentano le riserve di petrolio, compreso il nostro Paese. Contemporaneamente cresce la sfiducia nei confronti delle valute delle superpotenze USA, Cina, Russia, utilizzate negli scambi internazionali per l’acquisto di armamenti, petrolio e materie prime.

Di fronte a questo scenario molti governi potrebbero decidere di sostituirne una parte delle proprie riserve di valuta estera (Dollari, Yuan, Rubli) con l’oro che a differenza delle monete fiat non fonda il proprio valore sulla fiducia nello Stato emittente ma bensì sul valore intrinseco, permettendo quindi di acquistare armamenti e petrolio anche in queste fasi crisi internazionali.

Il prospettato aumento delle riserve auree e di petrolio, in molti paesi, potrebbe avere come conseguenza immediata l’incremento della domanda e delle quotazioni dell’oro sul mercato mondiale.

 

L’incremento delle riserve

L’economista James Luke, gestore del fondo Schroder ISF Global Bond, sottolinea che la domanda istituzionale di oro come strumento di protezione dei portafogli stava già aumentando prima della crisi tra Russia e Ucraina e che ciò continuerà nei prossimi anni, indipendentemente dall’evoluzione della situazione geopolitica. Nell’attesa che il World Gold Council confermi le previsioni di James Luke possiamo cercare dati e percentuali nelle statiche, dello stesso ente, che ha registrato nel 2021 il più alto livello della domanda di oro negli ultimi due anni, con un incremento del 82% della domanda di oro delle banche centrali rispetto il 2020.

Guardando invece alle riserve di distillati del petrolio, attraverso l’analisi dei dati forniti dal Crude Oil Inventories dell’Energy Information Administration (EIA) e dall’OPEC, delle ultime settimane, notiamo che è stato registrato una crescita di 1,4 milioni di barili contro attese per un calo di 1,5 milioni di barili.

 

L’incremento del prezzo dell’oro

Analizzando il trend dell’oro, molti esperti sono concordi che il bene rifugio del momento non possa che essere questo. L’oro rappresenterebbe per gli investitori uno strumento in grado di dare serenità finanziaria, in vista delle crescenti tensioni internazionali e dell’arrivo di una galoppante inflazione.  Quando le truppe russe hanno  invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022, il metallo giallo ha raggiunto i 1.974 dollari/oncia, il massimo da settembre 2020.

Se unitamente ai venti di guerra consideriamo anche la pesante inflazione derivante dalla politica monetaria espansionistica adotta dalle banche centrali per sostenere le economie nazionali durante le fasi più acute del periodo pandemico allora le nostre prospettive sull’andamento del prezzo dell’oro non posso che essere positive.

 

Come chiedere informazioni

Confinvest non può certo lanciare missili (siamo sicuramente pacifisti) per incrementare il valore dell’oro ma nell’attuale situazione rileviamo che tutte le nostre iniziative a favore degli investimenti in oro fisico stanno aumentando in volumi e in richieste nello specifico.

Confinvest dal 1983, di fronte ad un mondo in rapido cambiamento, continua a creare certezze per le famiglie italiane offrendo soluzioni d’investimento in monete d’oro e lingotti d’oro.

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Confinvest ha sede in Piazza Affari a Milano – di fronte il Palazzo della Borsa (Via Della Posta 8).

 

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A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest GV