LA REGOLA ……D’ORO

Oggi non oro a 24 Kt, ma un “oro ascetico e mistico”

La “regola d’oro” o l’etica della reciprocità è un valore fondamentale che si allinea ad un sistema religioso e sociale, ovvero che “i diritti di ciascuno sono un dovere per l’altro”

È di fatto un codice etico tra diritti e doveri.

E’ la dottrina della libertà e della reciprocità, base per i diritti umani ed il riconoscimento del rispetto, tra individui e Religioni.

La sua presenza nelle principali Religioni e correnti filosofiche è una delle caratteristiche che ha spinto San Benedetto e San Francesco ad inserire tale insegnamento nelle loro regole.

 

La regola d’oro ieri e oggi

Già nell’antica Grecia, la “regola d’oro”, era un principio comune negli aspetti basilari della filosofia.

Nell’insegnamento mistico, Confucio la riteneva essenziale.

Nel Buddismo “non trattare gli altri in modi che tu stesso troveresti dannoso”.

Nel Cristianesimo “amerai il prossimo come te stesso”

Nell’ Ebraismo “Cosa è odioso per te, non fare al tuo prossimo”

Ghandi: “…bisogna essere capaci di amare le creature come noi stessi”

Forse la regola più attuale molto condivisibile, risale a Seneca: “trattate i vostri inferiori, come vorreste essere trattati dai vostri superiori”

. ……Eppure, all’epoca non esistevano i Sindacati.

La presenza della “regola d’oro” era già nota circa 3000 anni A.C., nella tradizione filosofica indiana.

Una dichiarazione per un’etica mondiale è stata riconosciuta dal Parlamento delle Religioni, firmata nel 1993, principio comune dove il vantaggio comune, di conseguenza, ricade sulla collettività.

Una scelta condivisa, con le più disparate tradizioni culturale e religiose, ma una necessità di trovare o ritrovare, una fratellanza esistenziale ed internazionale.

Un valore universale, prospettato anche in un grande mosaico all’entrata del Palazzo di vetro di New York, sede dell’ONU.

Un mosaico che raffigura uomini e donne, chiaramente di paesi e religioni diverse, con la scritta “Fai agli altri, quello che vorresti fosse fatto a te”.

Oggi meriterebbe un’attenzione particolare, oltre ad una regola religiosa, un aspetto rivolto ad un moderno laicismo.

 

La regola d’oro di Confinvest

Non vorremmo apparire blasfemi, ma anche Confinvest segue una regola. Non una stretta “regola d’oro”, ma una regola di attenzione, collaborazione ed empatia nei confronti della Clientela.

Non semplici forniture d’oro, per forme d’investimento ed intermediazioni, ma anche un rapporto di cordialità ed etica professionale.

In questi periodi di notizie allarmanti sull’arrivo di un processo inflattivo, notiamo un aumento di richieste, proprio a difesa del proprio patrimonio.

Notizie non incoraggianti ci giungono dalla FED, che denuncia una percentuale d’inflazione superiore al 7%. La Bce espone una percentuale, molto ottimistica, del 5%.

Un’inflazione che non sembra essere temporanea ma permanente, che inciderà anche sui prezzi e sui rendimenti delle attività finanziarie, la cui volatilità contribuisce all’incertezza macroeconomica, che potrà traslarsi anche sui prezzi al consumo.

In Italia le variazioni dei prezzi dei beni primari sono dietro la porta. Si evidenziano anche in vari settori, per esempio la tanto consumata ed amata pasta, che potrebbe aumentare del 30%.

Senza parlare dei costi energetici, che oltre all’aumento di prodotti essenziali, potrebbe portate ad un ridimensionamento di filiere e chiusure di strutture produttive.

 

La realtà Confinvest

La nostra “regola” non “d’oro”, ma di buon senso suggerisce, dalla nostra costituzione nel lontano 1983, di accantonare oro fisico (monete e lingotti), con una percentuale del 15% minimo, sul mobiliare posseduto.

Confinvest, unica azienda di settore quotata in Borsa, opera su tutto il territorio nazionale, anche con convenzioni bancarie.

Ha Sede in Piazza Affari in Milano (Via della Posta n.8).

 

Oro, sempre oro.

Oro, sempre Confinvest.

Oro, al n. 028645 5047.

 

A cura dell’Ufficio Stampa di Confinvest GV.