L’inflazione è tornata

L’inflazione è tornata a far tremare i mercati.

L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato del 4,2%. Questo dato è ben peggiore delle attese. Il CPI non registrava una crescita così alta dal settembre del 2008.

La reazione delle Borse è stata immediata: nella mattina di giovedì, il FTSE MIB perdeva oltre il 2%. Nella stessa giornata, anche Wall Street ha accusato il colpo, rialzando la testa solo dopo i dati sul mercato del lavoro USA.

Nonostante i mercati siano stati in grado di risollevarsi dopo la notizia sull’inflazione, non si può trascurare la realtà dei fatti: i prezzi stanno aumentando in modo notevole.

Perché l’inflazione è aumentata?

Anche senza considerare la volatilità nei prezzi dell’industria alimentare ed energetica, la crescita nel CPI è stata rilevante.

Come riportato nell’indagine del Bureau of Labor Statistics, soprattutto negli ultimi mesi, la gamba dell’inflazione è aumentata in modo vertiginoso.

Da marzo ad aprile, l’indice CPI è cresciuto quasi dello 0,9%. Un balzo del genere non si registrava dal lontano 1982.

Andamento mensile CPI in percentuale (Fonte: Bureau of Labor Statistics)

Gli elementi centrali di questo movimento inflattivo sono due.

In primo luogo, la domanda di beni e servizi negli ultimi mesi è tornata a salire, ma l’approvvigionamento di questi beni è in deficit. D’altra parte, come osserva il New York Times, l’economia mondiale è come una “macchina cigolante”, che è stata spenta per un anno, e ha bisogno di tempo per tornare a regime.

In secondo luogo, ne abbiamo già discusso diverse volte, la risposta più immediata delle Banche Centrali per affrontare la situazione pandemica è stata la stampa senza limiti di banconote. Questo shock nell’offerta monetaria ha portato a uno svilimento del potere d’acquisto, con l’effetto collaterale dell’inflazione.

Massa Monetaria M1 (Fonte: FRED)

Come si può osservare dal grafico, l’aumento nella massa monetaria M1 registra una forte discontinuità a partire dal 2020. Una frattura, che oggi può essere annoverata tra le cause della stagione inflattiva alle porte.

Il curioso caso dell’inflazione occulta

Una pratica già nota che sta tornando in voga in questo periodo di complessità è la cosiddetta inflazione occulta o “shrinkinflation“. Si tratta di una pratica inflattiva riscontrabile, ad esempio, al supermercato. Il prezzo dei prodotti rimane invariato, ma all’interno delle confezioni la quantità è diminuita.

I principali prodotti bersaglio di questa pratica sono beni alimentari, ma anche dell’igiene personale come il dentifricio.

Come riportato dal Corriere, dopo diverse segnalazioni, la Lobby dei Consumatori Indipendenti avrebbe denunciato il fenomeno all’Antitrust.

Questo genere di accadimenti è un segnale molto indicativo dell’avvento imminente di una distorsione nel mercato di beni e servizi.

Come tutelare il risparmio?

L’effetto principale dell’inflazione è quello di erodere il potere d’acquisto.

Con la stessa quantità di denaro è possibile consumare un quantitativo di beni o servizi più basso.

Per tutelare e dare stabilità al proprio risparmio diventa strategico l’utilizzo di beni il cui valore nel tempo tende a non essere intaccato dall’aumento dei prezzi.

L’oro fisico è uno di questi beni. Basta osservare il grafico relativo al prezzo dell’oro negli ultimi 5 anni, per capirne la funzione di asset rifugio contro i disordini monetari e inflazionistici.

Grafico del prezzo dell’oro negli ultimi 5 anni

Se da un lato il denaro tradizionale perde valore, dall’altro possedere Sterline oro, Marenghi Oro, Krugerrand Oro o Lingotti oro è una tutela in più sulla stabilità del proprio patrimonio.

In un momento storico dove non solo l’indice dei prezzi al consumo è alto, ma anche la liquidità ferma sui conti correnti dei risparmiatori, trovare le giuste strategie per presidiare i propri capitali diventa un’esigenza primaria.

D’altra parte, investire in Borsa potrebbe nascondere diverse complessità. L’Indice VIX, detto anche Indice della Paura, nell’ultimo mese è tornato a salire.

Indice VIX (noto anche come Indice della Paura)

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