Il costo dei soldi: perché crescono spese e commissioni sui conti correnti?

Il costo di tenere i soldi parcheggiati sul conto corrente aumenta.

Ad affermarlo è un’indagine dell’Economia del Corriere della Sera, che ha condotto studi su diverse Banche italiane.

Come cambiano le tariffe e i canoni sui conti? Quali sono le conseguenze di questo aumento? Quali possibili scelte per proteggere il risparmio?

Spese e commissioni: i rincari sono già incominciati

Secondo l’indagine condotta dalla nota testata giornalistica italiana, diversi Istituti hanno già cominciato ad applicare tariffe più alte per i conti.

In due mesi, la crescita che si registra sulle spese di gestione dei conti online è del +48%. Secondo i dati ABI, la liquidità immobilizzata sui conti ha superato i 1749 miliardi, una quantità simile al PIL italiano nel 2020.

Insieme all’aumento delle tariffe, si registra anche la possibilità di penali, applicate alle giacenze più alte. Le soglie possono variare tra i 50mila e i 100mila euro. La bottom line è molto chiara: anche per gli analisti, stare cash non può essere una strategia.

Quando la Banca Centrale batte cassa

Le cause di questi cambiamenti nel canone del conto corrente sono diverse.

La ragione principale è dovuta al presunto eccesso di soldi liquidi depositati dagli istituti rispetto alla cosiddetta riserva obbligatoria.

Tutte le banche, infatti, hanno un quantitativo di liquidità che devono obbligatoriamente mantenere in deposito presso la Banca Centrale. Se la riserva obbligatoria viene superata, è necessario retrocedere alla Banca Centrale una tassa dello 0,5%.

Questa è una delle ragioni per cui gli istituti hanno alzato i canoni sulla giacenza.

Cash is trash: verso un nuovo mantra anti-fiat?

Tenere i soldi parcheggiati sul conto corrente apre ad una serie di criticità. La prima minaccia è l’inflazione, e la conseguente perdita del potere d’acquisto, che agisce sul denaro in modo corrosivo. Anche in mancanza di penali, questa possibilità basterebbe a disincentivare l’accumulo di denaro sul conto.

Inoltre, oggi il modello degli interessi sul conto corrente sembra essersi ribaltato. Prestare soldi alle banche (depositando liquidità) non permette più di maturare guadagni. Anzi, le spese e le commissioni sui conti correnti potrebbero aumentare.

Come proteggere il risparmio, tutelare il potere d’acquisto e stabilizzare la ricchezza? Potrebbe essere necessario ripensare la propria strategia di wealth preservation. Allocare la propria liquidità in modo efficiente è diventato, infatti, un imperativo per risparmiatori ed investitori.

In questo senso, una valida alternativa potrebbe essere l’oro fisico. Acquistare monete oro, lingotti oro o grammi d’oro con un piano di accumulo personalizzato sono strategie molto utili per difendere il risparmio e mitigare gli effetti dell’inflazione.

Una nuova stagione del risparmio si sta affacciando sui mercati. Che sia il caso di cambiare prospettiva sul denaro?

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