Cosa sta accadendo alla Lira Turca?

La Lira Turca è crollata.

Alcuni giorni fa, la valuta della Turchia ha perso quasi il 15% durante le contrattazioni.

Il licenziamento improvviso del Governatore della Banca Centrale Turca, Naci Agbal, è stato uno degli elementi scatenanti.

Si tratta del terzo licenziamento ai vertici della Banca Centrale Turca operato da Erdogan negli ultimi due anni. Il segnale è stato recepito in modo negativo dagli investitori.

Il grafico seguente evidenzia l’andamento della valuta, rapportandola al dollaro.

La politica monetaria turca

Durante il suo mandato, l’ormai ex Presidente della Banca Centrale Turca, aveva condotto una politica monetaria ben precisa. Con l’obbiettivo di mitigare l’effetto dell’inflazione, Agbal aveva aumentato i tassi di interesse.

Questa scelta di politica monetaria, di fatto, aveva trainato la Lira Turca. Infatti, nella schiera dei Paesi Emergenti, la Lira Turca era una delle valute con la migliore performance dell’anno.

Lo scetticismo di Erdogan circa la possibilità di combattere l’inflazione con alti tassi di interesse, ha portato il premier turco alla decisione di licenziare Agbal. Il risultato è  stato un improvviso cambio di direzione della valuta, e un panico diffuso tra gli investitori.

Capire l’inflazione: l’esempio turco

Lo scenario che si è verificato in Turchia può tornare utile per capire gli effetti del fenomeno inflattivo.

La svalutazione della Lira Turca, infatti, è un chiaro caso di perdita del potere d’acquisto. Principale conseguenza di un aumento dell’inflazione è lo svilimento della ricchezza. La ricchezza dei cittadini, la competitività di un’economia, la credibilità di un paese sono tutte pedine che rischiano di cadere a seguito di un aumento dell’inflazione.

In molti casi, questo tipo di evento è fuori dalla portata del singolo. I governi e le politiche sono i principali protagonisti di questi episodi.

Tuttavia, il singolo cittadino ha la possibilità di tutelarsi. Questa possibilità, in alcuni casi, si traduce in responsabilità. La responsabilità nei confronti delle future generazioni. La stabilità e la continuità della ricchezza di oggi, infatti, sono il primo tassello per costruire il domani.

Quali sono gli strumenti per combattere l’inflazione?

Oro fisico: la “polizza” contro l’inflazione

L’oro fisico è un metallo prezioso con delle proprietà molto specifiche. Per motivi di spazio non le affronteremo tutte in questa sede. La proprietà principale che ci interessa approfondire qui è la continuità del suo valore nel tempo.

Questa prerogativa dell’oro lo rende un bene rifugio molto adatto a ridurre il rischio dell’inflazione. Possedere Sterline oro, Krugerrand oro o altre monete d’oro è pertanto una scelta strategica.

Il seguente grafico mostra la relazione tra oro fisico e Lira Turca.

Con il crollo della valuta, il prezzo dell’oro all’oncia per quella specifica valuta è cresciuto improvvisamente. È per questo motivo che detenere del metallo è una scelta che stabilizza la propria ricchezza.

L’oro non è l’unico asset di copertura per questo genere di situazioni. Anche il dollaro ha beneficiato di questa situazione. Il biglietto verde, infatti, ha ripreso vigore proprio in funzione della svalutazione della Lira Turca.

In ogni caso, con le politiche monetarie attualmente in atto negli Stati Uniti, la stampa monetaria e il dispiegarsi del welfare state, allocare liquidità in dollari attualmente potrebbe non essere una scelta strategica.

Dare continuità al valore del proprio denaro è oggi molto importante. Per farlo, è altrettanto importante conoscere i giusti asset.

Da millenni, l’oro è il più affidabile bene rifugio conosciuto dall’uomo.

Scopri Conto Lingotto, l’innovativa app per acquistare oro fisico, anche con importi accessibili: visita il sito per maggiori informazioni.