Perché l’oro fisico è un bene strategico?

In questi giorni, il prezzo dell’oro ha concentrato su di sé l’attenzione.

In un recente articolo, Milano Finanza ha individuato le cause delle vendite sul metallo. Ipotesi di ripresa economica, crescita dei rendimenti dei Titoli di Stato USA e movimenti del dollaro sono tra queste.

Ma perché, allora, l’oro fisico conserva il suo ruolo di bene strategico da tenere in considerazione?

Elementi chiave dell’oro fisico

Come sappiamo, i fattori chiave che tratteggiano l’oro come elemento di rilievo sono diversi.

In primo luogo, la sua funzione di diversificazione all’interno del portafoglio. Decorrelato rispetto all’azionario, è un asset strategico per mitigare i rischi legati all’incertezza.

Inoltre, l’oro fisico è liquido. Chi possiede, ad esempio, un paniere di Marenghi oro, oppure di Sterline d’oro da investimento, può facilmente monetizzare in qualunque momento. Questo vale per tutti gli asset in oro fisico da investimento, che hanno un alto grado di commerciabilità e possono essere facilmente negoziati.

In generale, la stabilità che l’oro fisico conferisce al portafoglio di investitori e risparmiatori è un elemento che viene tenuto in grande considerazione.

Sono questi i principali driver che guidano coloro che decidono di collocarsi sul metallo giallo per gestire il proprio patrimonio.

Il punto di vista di investitori e risparmiatori

In un periodo di forte incertezza, dove alle problematiche sanitarie si aggiunge la fragilità dei mercati, quali sono le considerazioni di investitori e risparmiatori relative all’oro fisico?

Secondo quanto riportato da un recente report del noto World Gold Council, i privati individuano un doppio ruolo per l’oro.

L’elemento più importante da considerare è quello della protezione della ricchezza. I risparmiatori ed investitori americani considerano questo bene rifugio come una polizza per tutelare il valore del loro denaro.

Il potere d’acquisto, infatti, è il vero criterio per misurare la propria capacità economica. Uno strumento come l’oro fisico, che tende a conservare il proprio valore nel tempo, permette di stabilizzare il proprio potere d’acquisto, contrastando gli effetti negativi dell’inflazione, che agisce invece come corrosivo del risparmio.

Come indicato dal World Gold Council, i periodi di inflazione sono proprio quelli in cui l’oro ha una performance migliore.

In termini di potere d’acquisto, le principali valute in circolazione negli ultimi 20 anni hanno visto la loro capacità decrescere in modo importante, mentre l’oro ha mantenuto la propria stabilità. Questo è quanto si evince dal seguente grafico, in cui l’oro viene messo a confronto con dollari, euro e altri tipi di valute.

Ciò che viene maggiormente messo in evidenza da queste analisi è un concetto molto semplice. La liquidità, in questo come in altri momenti storici, è una trappola. I costi di rimanere liquidi in questo periodo potrebbero avere un impatto sconfortante su risparmio e potere d’acquisto.

La fine dell’esperimento monetario?

Anche il grafico della M1 mette in evidenza una situazione significativa. Se davvero i numeri sono quelli che vengono riportati da Fred, piattaforma di analisi economiche, allora la situazione monetaria richiede una chiara strategia per tutelarsi.

La massa monetaria M1, di cui abbiamo già parlato in un recente articolo, è passata da 4 trilioni a 18 trilioni. Settimana scorsa abbiamo affrontato il tema dell’inflazione, che spesso viene considerata uno spettro. Questi grafici, potrebbero aiutare a capire la reale portata di questa possibilità.

Che sia forse questo il momento di coprirsi dal rischio acquistando oro fisico da investimento e altri asset? Siamo giunti davvero al limite del grande esperimento economico cui siamo stati sottoposti negli ultimi 50 anni di FIAT money?

Come suggerito da James Rickards, l’oro fisico non ha mai smesso di rappresentare la valuta universale del mondo civilizzato.

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