Cosa muove i prezzi dell’oro?

In modo sempre più incisivo, l’oro sta consolidando la sua posizione come asset class di riferimento nei momenti di incertezza.

Ciò avviene in entrambe le fasi della negoziazione, ovvero sia nell’acquisto che nella vendita.

In relazione alle quotazioni dell’oro, sempre di più collocate all’interno di un vero e proprio bull market, investitori e risparmiatori sono chiamati a interrogarsi sulle cause di questo movimento.

La domanda frequente è: quali sono i driver del prezzo dell’oro? Quali contingenze sono alla base dell’aumento delle quotazioni del metallo?

I principali fattori alla base delle quotazioni dell’oro sono la base monetaria, la quantità di oro circolante e le vicende geo-politiche.

A seconda di come si modulano queste tre dimensioni, è possibile assistere ad una crescita del prezzo dell’oro.

In relazione al primo elemento, ovverosia la base monetaria, è inevitabile fare riferimento alle politiche implementate dalle Banche Centrali, che si sono amplificate notevolmente in risposta alla pandemia.

Secondo quanto riportato dal noto blog americano Zero Hedge, di fatto il processo di regressione degli USA dal punto di vista della stabilità monetaria è cominciato proprio nel 1913, anno di fondazione della Federal Reserve. Gli autori del blog non hanno dubbi nell’affermare che sia proprio questa data a coincidere con l’inizio di quasi un secolo di progressivo aumento del debito pubblico americano, che tutt’oggi si impone come una delle principali conseguenze (o correlazioni) di scelte politiche discutibili.

Il secondo importante driver del prezzo dell’oro è la quantità di metallo effettivamente disponibile in circolazione.

Secondo le stime del World Gold Council, indiscussa autorità del gold, l’ammontare complessivo di oro estratto attraverso l’attività mineraria è di 197 mila tonnellate, un corrispettivo di circa 12 trilioni di Dollari. Considerato che, di questi, soltanto il 21% (43 mila tonnellate) sono destinati all’oro fisico da investimento, il metallo che viene effettivamente scambiato sul mercato è una risorsa scarsa, e ciò ha implicazioni anche in merito alla sua continuità del valore nel tempo.

Infine, le vicissitudini che si susseguono sul tessuto sociale, politico ed economico a livello globale, hanno un forte impatto sulle quotazioni del metallo. Sotto questo profilo, è sufficiente considerare come, in questo preciso periodo storico, l’equilibrio sullo scacchiere internazionale sia costantemente minato dalle relazioni USA-Cina, dagli sviluppi relativi al Covid-19, e dalle imminenti elezioni politiche americane.

Tutte dimensioni che esercitano una forte influenza sulle quotazioni del metallo.

Non a caso, l’indice MOM (Media Oro Monetato), metrica utilizzata da Confinvest F.L. per misurare la variazione dell’ask delle principali monete d’oro da investimento (Sterlina d’oro, Marengo, Krugerrand e 20 Dollari), da inizio anno ha registrato un +20,99%, mentre i principali canali di comunicazione finanziaria sono arrivati ad apparentare l’andamento dell’oro a quello dei titoli tech inquadrati sul Nasdaq, che hanno segnato da inizio anno, al netto delle volatilità, un +20%.

Insomma, ogni risparmiatore e investitore che intende esporsi all’oro fisico per bilanciare il proprio portafoglio, in un’ottica di wealth preservation, dovrebbe conoscere i driver alla base delle quotazioni del metallo.

D’altra parte, conoscere a fondo uno strumento è la risorsa chiave per comprenderne la potenzialità.

 

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