Oro: come investire oggi?

L’oro è un metallo prezioso che da sempre accompagna la storia dell’uomo.

Già ampiamente utilizzato nel corso della preistoria, fu oggetto di incessante ricerca da parte delle divinità che i Sumeri chiamarono Anunnaki nelle loro leggende, molto diffuso nella società egizia, spesso citato nell’antico testamento e poi utilizzato nel corso dei secoli successivi per la coniazione delle prime monete di scambio, in sostituzione al baratto.

Prima dell’utilizzo della cosiddetta fiat money, ovverosia quella che oggi viene comunemente riconosciuta come denaro, l’oro veniva impiegato come base di riferimento per il sistema monetario, all’interno del gold standard.

Dal 1971, anno in cui venne emanato lo Smithsonian Agreement che sancì la fine di questo modello, il sistema economico non è più fondato sulle riserve auree detenute dalle Banche Centrali.

Tuttavia, il metallo, in funzione di alcune sue caratteristiche tra cui la scarsità e la continuità del suo valore nel tempo, non ha smesso di essere scambiato, e in particolare si è ritagliato una posizione di rilievo nell’ecosistema degli investimenti e dell’asset management.

La peculiarità di questa asset class è rintracciabile nel fatto che essa si costituisca, di fatto, come una hard currency, cioè una valuta che viene negoziata globalmente e che garantisce un certo livello di stabilità nel tempo.

 

Come si evince chiaramente dal grafico, che rapporta il potere d’acquisto del Dollaro all’oro, dopo una prima picchiata dovuta allo scoppio della Guerra di Secessione, il purchasing power della valuta americana (tutt’oggi riferimento centrale nell’orizzonte economico) ha cominciato a declinare, a partire dalla grande confisca operata da Roosevelt con il famigerato Ordine Esecutivo 6102 (1933), che proibiva il possesso di oro ai cittadini americani. Manovra che, di fatto, era volta a fornire maggiori libertà alla Federal Reserve nell’emissione di banconote, scelta di cui tutt’oggi è impossibile ignorare le implicazioni economiche e monetarie.

Progressivamente, pertanto, il possesso di monete d’oro e lingotti si è rivelato una vera e propria strategia per diversificare il proprio portafoglio, allocare in modo pragmatico la propria liquidità e, al contempo, tutelare il proprio capitale dalle derive inflazionistiche.

Le performance passate non sono indicative per le performance future, nessun rendimento è garantito

In Italia, inoltre, dal 2000 l’oro fisico non è più sottoposto all’IVA (come invece diversi altri metalli preziosi), e pertanto si è ulteriormente consolidato come asset di prestigio e interesse per numerosi investitori e risparmiatori.

L’acquisto di monete e lingotti d’oro, caposaldo essenziale nella propria wealth preservation strategy, può essere gestito direttamente con il supporto degli operatori Oro Professionali. Sia l’acquisto che la vendita possono essere regolati in pochi minuti, anche per importi rilevanti, in modo affidabile e sicuro.

Esiste, inoltre, una nuova opportunità – offerta dalla nuova normativa europea PSD2, dallo sviluppo tecnologico e dalla sempre più efficiente digitalizzazione dei processi finanziari ed economici – che ha drasticamente ridotto le barriere all’ingresso per l’accesso all’oro fisico.

Oggi le negoziazioni sono ancora più semplici, immediate e sicure, e possono essere realizzate anche tramite APP disponibili su smartphone e PC. Ne è un esempio Conto Lingotto, l’app recentemente lanciata da Confinvest F.L., con una partnership commerciale insieme ad Argor Heraeus (raffineria del Canton Ticino tra le prime al mondo), disponibile sia in versione mobile che in versione desktop, e facilmente scaricabile da tutti i principali store.

Insomma, l’oro fisico è un asset imprescindibile per una strategia di wealth preservation, può essere comodamente depositato presso caveau 100% assicurati oppure essere custodito personalmente, e adesso può anche essere gestito in modo smart e intuitivo, attraverso l’utilizzo di una piattaforma digitale.

Esporsi, anche marginalmente, a questo metallo può costituire una valida risposta alle complessità sempre più estese che si registrano sui mercati.

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