IL RECORD DELL’ORO FISICO IN UN MONDO A TASSI NEGATIVI

È ora di investire? Perché il prezzo dell’oro sta salendo? Quali sono le conseguenze?

In un periodo nel quale si parla spesso di tassi negativi sui conti correnti, i prezzi dell’oro in euro hanno raggiunto i massimi storici negli ultimi mesi. Solo dal primo gennaio 2019 il valore del metallo giallo si è incrementato di più del 20%.

Le quotazioni delle principali monete d’oro da investimento, incluse le sterline d’oro, hanno seguito logicamente la crescita del metallo giallo. La sterlina oro ha superato abbondantemente i 300 euro cadauna raggiungendo il massimo valore storico in euro.

oro in euro oncia

Può essere un’occasione per realizzare eventuali investimenti effettuati in passato oppure per effettuare un incremento della posizione in ottica di una continuazione del trend per i prossimi anni?

La risposta non può essere univoca. Dipende dalla situazione economica, età e prospettive di ogni risparmiatore. Può essere il timing giusto per realizzare oggi ed utilizzare i proventi di una vendita a supporto di un progetto concreto, di una necessità personale o familiare. Può essere il momento ideale per iniziare invece a costruirsi una posizione di medio lungo termine ed avere così una vera riserva di valore in oro fisico per momenti futuri di fabbisogno.

Come mai questa salita dei prezzi?

L’epoca dei tassi negativi sta iniziando a far vedere i suoi effetti distorsivi non più solo sui mercati finanziari, con i rendimenti delle obbligazioni sotto-zero, ma anche sui conti correnti dei risparmiatori italiani.

Ormai chi detiene liquidità si trova di fronte alla scelta di i) investire assumendosi rischi ii) non investire e pagare interessi passivi sul saldo liquido del conto. In questo secondo caso gli interessi passivi si sommano alla perdita del potere d’acquisto generata dall’aumento dei prezzi che, ricordiamoci, è ancora presente in Europa ed in Italia.

Pagare interessi negativi per possedere liquidità. Un non senso economico e finanziario, fino a ieri. Sembra che oggi il risparmio ed il denaro non siano più un bene così scarso. Questo implica una riflessione molto importante.

Lo status di riserva di valore è associabile ad un bene capace di conservare il valore nel tempo. Per tale motivo può essere detenuto con lo scopo di un utilizzo futuro senza il pericolo che perda il suo valore in termini di potere d’acquisto. Questa è la caratteristica principale che tutti i risparmiatori ricercano nel denaro.

Le politiche monetarie e le azioni intraprese stanno però azzerando questa caratteristica del denaro. Se è vero che in uno scenario di aumento dei prezzi, i rendimenti sul conto corrente possono diventare negativi anche a livello nominale, il ruolo del denaro sul conto corrente come concetto di riserva di valore non è più idoneo a svolgere questa funzione.

Quali conseguenze, e soprattutto, quali soluzioni?

Le conseguenze sono insite nella continua depauperazione del valore e del potere d’acquisto allocato nelle masse liquide sui conti correnti. Oggi solo in Italia vicine agli 1,4 trilioni di euro. La reazione che può avere il risparmiatore italiano è nella ricerca di un’alternativa pur di non vedersi penalizzato da una perdita ormai in valore assoluto del proprio denaro sul conto corrente. In un mondo di tassi zero però gli asset risk-free, qualora esistano, offrono anch’essi rendimenti negativi. Per questo chi vuole avere rendimenti positivi o almeno non-negativi, è ormai obbligato dal sistema ad assumersi dei rischi. Consapevolmente o meno. La scelta di non rischiare ormai costa.

In questo scenario, valutare allocazioni della propria liquidità in asset “surrogati” della stessa è quindi la scelta da fare? Ma quali asset ed in che modo si detengono?

La prima soluzione è valutare allocazioni in beni che per definizione sono vere riserve di valore. La caratteristica principale che accomuna questi beni è l’essere numericamente limitati. Possedere una limitazione naturale o matematica permette a questi beni di essere un’ottima soluzione per conservare valore nel tempo, per essere una riserva di valore. L’oro fisico è uno di questi.