SFIDUCIA, REFERENDUM e CONFINVEST

… SFIDUCIA
In questo inizio ottobre 2016 stiamo assistendo all’ennesimo scricchiolio di una banca. Non si tratta delle nostre piccole realtà regionali/provinciali come sono state Banca Etruria, Veneto Banca, Banca delle Marche, per citarne solo alcune, ma si tratta della più grande banca d’investimento Europea: la Deutsche Bank!
Le tensioni su questa banca sono ritornate repentinamente alla ribalta quando la scorsa settimana, come bene riportato dalla cronaca, alcuni hedge fund con in gestione miliardi di dollari hanno deciso di non utilizzare più i servizi della banca tedesca per effettuare le loro operazioni: questi investitori hanno deciso di trasferire la loro liquidità dai conti di Deutsche Bank ad altre banche ritenute più affidabili. E’ il primo vero segno di perdita di fiducia verso la più grande banca tedesca.
Inutile stare qui ad illustrare i sofisticati meccanismi di calcolo di solvibilità di una banca che la normativa richiede. A noi preme far capire ai nostri clienti/investitori che il concetto principe e cardine non risiede in complessi modelli di calcoli del rischio, risiede nel concetto di fiducia.
Quando una banca perde la fiducia dei suoi clienti è destinata al default.
Capirete bene come le prossime ore ed i giorni saranno cruciali per capire quanto bravi saranno i politici ed i banchieri ad evitare un avvitamento della situazione e quindi evitare un crollo della fiducia verso Deutsche Bank.
Sicuramente tenteranno di elaborare tutti gli esempi numerici per portare gli investitori e, soprattutto, i depositanti (coloro che hanno i conti correnti nella banca tedesca) a non perdere la fiducia in questo istituto che oramai è più simile ad un Hedge Fund che ad una banca di investimento o commerciale.
La perdita di fiducia, quando arriva, è dirompente ed impetuosa, non aspetta nessuno. I primi che tolgono i risparmi si salvano, gli altri rimangono con il cerino. Questo è l’attuale sistema bancario. Quando manca la fiducia il castello di carta crolla all’improvviso trascinando con sé migliaia di risparmiatori che non hanno capito per tempo il problema di depositare soldi in un istituto che sta soffrendo una gravissima crisi di fiducia.
La fiducia è fondamentale e quando viene meno non servono i pareri degli analisti delle banche d’investimento, i comunicati degli amministratori delegati ai dipendenti, i discorsi dei politici sulla solidità del sistema, ecc..
Quando manca la fiducia lo scenario è solo uno: il fallimento della banca.
Quando la banca è sistemica (come lo è Deutsche Bank), il rischio è che il fallimento si estenda in maniera impressionante ed imparagonabile rispetto al 2008!
Una cosa è certa: se la fiducia della più grande banca tedesca sarà completamente minata nelle prossime settimane, il governo tedesco dovrà intervenire. Questo sarà un dietrofront rispetto a quanto sino ad ora predicato (anche verso gli altri Stati Europei).
Se la Merkel non interverrà e la fiducia verso questa ormai ex grande banca continuerà ad assottigliarsi, sarà il momento di nuove e grandi turbolenze sui mercati, sull’economia reale e sui risparmi di tutti noi.
Siamo solo all’inizio del secondo tempo del film Deutsche Bank.
Se siete stati oculati diversificando i vostri risparmi (…per esempio) in oro fisico, sottraendoli all’immenso rischio offerto dai depositi dei conti correnti bancari, prendete i pop corn e sedetevi per vedere da osservatori esterni questo spettacolo. Se non lo avete ancora fatto siete ancora a tempo (non si sa per quanto) per riuscire a togliervi da questa grande bisca monetaria e bancaria e non divenire così i protagonisti in negativo di questa seconda parte di film!
…REFERENDUM
Analisti di settore affermano che tutto il sistema finanziario attende con preoccupazione la scadenza del prossimo referendum. Una instabilità politica provocherebbe di conseguenza, secondo certi analisti, una situazione di grande incertezza tra i vari investitori.
Partiamo da un dato certo: la Borsa ha perso dall’inizio dell’anno circa il 25% e l’andamento non accenna a miglioramenti.
Gli stessi analisi affermano che l’incognita referendum ed un eventuale bocciatura potrebbe allontanare gli investitori internazionali. Senza entrare nel merito politico, affermano che si tratterebbe di un brutto colpo per un sistema già al limite del collasso. Un calo dei titoli di Stato e della Borsa con gravi ripercussioni anche sotto un profilo industriale ed occupazionale.
Sempre, senza entrare nel merito politico, il “SI” favorirebbe l’interesse verso il comparto azionario che tornerebbe positivo, idem per i titoli di Stato?
Il verdetto avrà pertanto un notevole effetto sui mercati finanziari?
Le dichiarazioni dell’Ambasciatore Americano John Philips sembrano però non dare scampo: “…una bocciatura sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia” e da Citigroup “…il maggiore rischio per il panorama politico europeo!”
Noi di Confinvest ci limitiamo ad una valutazione solo oggettiva: …indipendentemente dal risultato, come finiranno nel prossimo futuro i nostri risparmi, quelli in carta?
…CONFINVEST
Dopo tante preoccupanti notizie, Confinvest FL propone, come sempre, concretezza. Una concretezza rafforzata da un senso etico e da assoluta trasparenza.
Risulta che l’oro fisico (monete e lingotti) protegge e rafforza il patrimonio, dando certezze di un solido potere d’acquisto, che rimarrà invariato nel tempo, con risultati che pochi (…quali?) strumenti d’investimento possono dare.
Dall’inizio anno la Borsa ha perso oltre il 25%, l’oro fisico ha guadagnato un buon 20%, una strategia di diversificazione da tenere in considerazione.
Proprio in un’ottica di diversificazione e di allocazione strategica ben bilanciata, l’oro rimane ancora una componente importante per affrontare un contesto incerto e proteggere i risparmi.
Una considerazione: i volumi dei contratti cartacei sull’oro (ETF–ETC) superano di gran lunga le disponibilità auree nel mondo. Se si trasformassero gli strumenti finanziari nel bene sottostante (…l’oro) le quotazioni salirebbero alle stelle, idem le azioni delle miniere aurifere.
Per essere più chiari, se i titolari di contratti cartacei richiedessero il loro oro in liquidazione, sarebbero scioccati nello scoprire che non c’è abbastanza oro fisico a garanzia. Le quotazioni dell’oro sono destinate a salire? Sicuramente si. Gli analisti americani prevedono rialzi impensabili entro il 2020.
Con Confinvest un dialogo diretto ed immediato con la clientela che permette di comprendere le esigenze e le necessità. E’ il risultato di diverse componenti che hanno trovato anche sul web un utile ed efficace strumento.
Ma quanto oro fisico dobbiamo accantonare?
Dal 1983 Confinvest propone investimenti in oro fisico con una percentuale fino al 20% sul mobiliare posseduto.
Nel paniere confezionato da Ambrosetti SIM, l’oro fisico viene consigliato con una percentuale del 15% (…a protezione di eventuali fiammate di avversione al rischio!).
Le condizioni di mercato-investimenti sono da tempo cambiate; impossibile trovare strumenti che possano dare oggi risultati positivi senza rischi. Recentemente dal Tesoro Italiano sono stati emessi dei Btp con scadenza a 50 anni, con un tasso netto al 2,85%. A Novembre il Tesoro Italiano ha emesso Bot a sei mesi con rendimenti sotto lo zero. Ovvero pagare per investire.
…l’indice MOM (medie-oro-monetato) da inizio anno ha guadagnato circa il 17%.
Pertanto esiste un solo strumento che possa soddisfare le esigenze di sicurezza senza problematiche: l’oro fisico. L’oro fisico rappresenta l’unica difesa nei periodi di crisi finanziarie a fronte di una diminuzione del potere d’acquisto della moneta-carta; è la maniera perfetta per conservare la propria ricchezza e per tutelare il patrimonio per le generazioni future.
Una particolare attenzione al piano d’accumulo denominato “La pensione d’oro di Confinvest”.
Da sempre Confinvest offre la massima flessibilità ed il miglior servizio, sia nei prodotti da investimento, che nel settore delle consulenze e stime. Il portale CONFINVEST.IT permette di seguire in tempo reale le quotazioni raggiunte dagli investimenti ed il calcolo dei valori di quanto in possesso.
CONFINVEST mette a disposizione dei risparmiatori, su tutto il territorio nazionale, un servizio d’intermediazione (acquisti di lingotti e monete) senza alcuna commissione e relativi pagamenti immediati.
Pertanto?
Pertanto telefonare allo 02 86455047 per qualsiasi problematica di settore o navigare su www.confinvest.it.
I consulenti di Confinvest sono sempre a disposizione, anche per prospetti, senza alcuna spesa o commissione (l’IVA, sugli investimenti in oro, è stata eliminata con la legge 7/2000). Consulenze su aspetti fiscali, problematiche ereditarie, ecc.