“North by Northwest” ……..che fare?

“North by Northwest” è il titolo originale del film di Hitchcock noto in Italia come “Intrigo Internazionale”. Indica una direzione che non esiste e, per estensione, l’assurdo, il Nulla.

Potrebbe ben rappresentare il motto del sistema economico contemporaneo, che si nutre di concetti infondati, ideologie inconsistenti e procede spedito verso il Nulla.

Si dice che la spesa pubblica italiana sia la più elevata tra i paesi europei: ciò è vero per due sole voci, la spesa pensionistica e la spesa per interessi.

La prima supera largamente la media europea per effetto delle folli politiche pensionistiche degli anni ’70 che hanno costruito un sistema di erogazioni slegate dalle contribuzioni, di pensioni d’oro, di pensioni cumulate. Ma il problema è la spesa corrente che deriva da scelte passate, non la spesa futura.

Quanto alla spesa per interessi, essa è esplosa a partire dal 1981, anno del cosiddetto “divorzio della Banca d’Italia dal Tesoro”: fino a quell’anno il rapporto debito/pil si manteneva su percentuali inferiori al 60%.

Siamo invece il fanalino di coda europeo nelle spese relative al sostegno alla disoccupazione, alle famiglie e all’edilizia convenzionata: non è certo la composizione della spesa di un paese che guarda al futuro.

Le privatizzazioni degli anni ’90, che dovevano portare al risanamento del bilancio dello stato, hanno invece determinato l’annientamento della politica industriale, l’aumento delle tariffe e nessun investimento (analisi della Corte dei Conti del 2010).

Le ricette della Troika, un miscuglio di austerità fiscale, deregulation selvaggia e privatizzazioni, applicate in Russia, Argentina, Grecia negli anni ‘2000, e che ora si pretende di applicare anche in Italia, si sono sempre rivelate disastrose.

E’ un sentiero, quello percorso negli ultimi quarant’anni, che ha compromesso ogni possibilità di crescita e, come scrive Alvi, “un capitale di titoli, case, pensioni sempre meno remunerato dalla crescita evapora” (G. Alvi, La Confederazione Italiana, Marsilio, 2013).

CHE FARE?

Che fare per mantenere il nostro tenore di vita anche per i prossimi anni? Come garantire lo stesso tenore alle generazioni future? I dati sono allarmanti: il nostro paese è sceso all’8° posto (dal 5° del 2000) nello scenario industriale mondiale.

120.000 fabbriche hanno chiuso i battenti (negli ultimi 12 anni). La disoccupazione è al limite del sopportabile, in particolar modo nei giovani. Poche possibilità di recuperi per mancanza di fondi e per un eccesso di burocrazia.  Ci vorrebbe un cambiamento radicale anche  nelle scelte e nelle  decisioni politiche Europee.

Ma i nostri risparmi sono a rischio? Nel dubbio dobbiamo comunque difenderli.

Una economia di fatto virtuale,  costruita sulla sola speculazione e su promesse.

Tante parole e tanta carta.

Mai come ora, noi di Confinvest  consigliamo di garantirne  almeno una parte con oro fisico, sfruttando le attuali quotazioni molto basse (vedesi il nostro ultimo report).

Reggerà per molto questo perverso sistema economico e finanziario?

Sicuramente l’oro si.