La strada che porta verso l’abisso

La decisione della banca centrale svizzera di porre fine alla politica di difesa del tasso di cambio di 1,20 franchi per euro, livello che aveva fissato nel 2011, ha provocato un terremoto valutario: nonostante la contestuale riduzione del tasso di deposito a -0,75% (ossia, per detenere depositi in franchi svizzeri, anziché essere remunerati si deve pagare lo 0,75% annuo) il tasso di cambio è passato repentinamente da 1,20 a 1, con una rivalutazione del franco di circa il 20%. Il dato più significativo e più preoccupante è stato tuttavia la violentissima reazione iniziale, quella che, nell’istante immediatamente successivo alla decisione, ha portato la quotazione a 0,80, con un movimento di oltre il 30% al ribasso.

Al di là delle considerazioni riportate dalla stampa mainstream, che ha preferito sottolineare le ripercussioni negative su export e turismo svizzero, è rimasto sottotraccia ciò che dovrebbe invece allarmare, vale a dire la notevole sfiducia che circonda l’euro: un movimento del 30% segnala molto più un collasso che un fisiologico riallineamento, e non si deve dimenticare che si sta parlando di due delle principali valute mondiali, e non delle monete di piccoli paesi emergenti.

La reazione è stata certamente aggravata dall’annuncio del quantitative easing della Banca Centrale Europea, che presto inonderà il mercato di ulteriore liquidità, attraverso l’acquisto di titoli di stato. Questa manovra porterà ad una perdita di valore della moneta, mentre ai fini della ripresa sarebbe stato ben più efficace impiegare la stessa liquidità in investimenti diretti in opere pubbliche e attività produttive. Ma il cieco dogma monetarista della Bce impedisce di intraprendere strade diverse.

Se la Matematica di Penrose, mossa dalla ricerca di Verità, è “la strada che porta alla realtà”, il dogmatismo poco lungimirante della BCE è la strada che porta verso l’abisso.

Osservando oggi le quotazioni delle principali monete d’oro da investimento (indice MOM, ovvero le medie delle principali monete d’oro da investimento –“denaro” Il Sole 24ORE) rileviamo un rialzo del 7.7 dall’inizio dell’anno.

Finalmente concretezza in una finanza mondiale di sola carta.

Perché le quotazioni dell’oro sono salite?

La Banca Centrale Svizzera, come precedentemente detto, che ha eliminato il PEG sull’euro, ha evidenziato proprio la debolezza delle Banche Centrali. Gli investitori sono andati su asset (…oro) che in situazioni di stress valutario garantisce la preservazione del potere d’acquisto, togliendo il rischio di vedersi svalutati i risparmi di una vita.l

Il continuo acquisto di oro da parte di alcune Banche Centrali dell’est (Russia e Cina) determina una diminuzione di offerta sui mercati.

Gli ETF, che investono in oro fisico, hanno fatto registrare il più grande aumento di metallo in tonnellate; hanno aggiunto circa 850.000 once tra giovedì e venerdì scorso.

Il più grande acquisto in 5 anni.