LA PIRAMIDE DI PAURA e L’ORO …di Confinvest

La piramide della popolazione è una rappresentazione grafica usata nella statistica demografica per descrivere la distribuzione per età di una popolazione.

La piramide delle età della popolazione italiana mostra una forte erosione alla base tipica della maggior parte delle nazioni sviluppate, assumendo quella che viene chiamata forma a trottola.

Questo fenomeno, ovvero l’invecchiamento della popolazione dovuto alla diminuzione del tasso di natalità e al contemporaneo aumento della capacità di sopravvivenza e quindi della speranza di vita, assume in Italia proporzioni particolarmente inquietanti. Secondo una ricerca di Gian Carlo Blangiardo, ordinario di Demografia all’Università Bicocca di Milano, il rapporto tra la popolazione attiva (20-65 anni) e i pensionati si raddoppierà nel giro di una generazione. La percentuale di pensionati rispetto ai lavoratori passerà dal 37% di oggi al 65% nel 2040 (da 1 su 3 a 2 su 3)

Il  moderno Enea si caricherà sulle spalle un Anchise sempre più pesante.

Sul tema pensioni, la scarsa chiarezza circa la sostenibilità è alimentata dalla confusione che aleggia già a livello teorico: il meccanismo a capitalizzazione, che sta sostituendo quello a ripartizione, viene considerato più sostenibile, ma si tratta di un abbaglio.

Facciamo una digressione: a seconda dei metodi di finanziamento si distinguono meccanismi a ripartizione e meccanismi a capitalizzazione.

Nella ripartizione le contribuzioni annue dei lavoratori vengono consumate dai pensionati: gli attuali lavoratori maturano quindi un credito verso il sistema pensionistico. Quando il lavoratore si ritirerà esigerà detto credito dal sistema pensionistico, che a sua volta si finanzia sul sistema produttivo mediante i contributi.

Nella capitalizzazione i lavoratori investono i contributi sui mercati finanziari, maturando quindi un credito nei confronti del sistema produttivo. Quando il lavoratore si ritirerà dal mondo del lavoro esigerà da quest’ultimo la restituzione dei crediti, incorporati in investimenti finanziari.

Sia Ripartizione che Capitalizzazione condividono un fondamentale aspetto: i lavoratori attivi si privano di una quota del proprio reddito per destinarla a contributi e maturano, per questo fatto, un credito; non esiste alcun freezer dove il contribuente, futuro pensionato, accumula beni che potrà andare a prelevare, ben conservati, al momento della pensione.

In entrambi i casi si tratta infatti di sistemi basati sull’accumulazione di crediti e non di risorse: la quota destinata a contributi viene in ogni caso consumata nell’anno, e la distinzione tra i due sistemi è in gran parte formale: solo la vitalità del sistema produttivo garantisce, tempo per tempo, la sostenibilità del sistema pensionistico.

Sostenere che nella ripartizione il risparmio contributivo viene consumato mentre nella capitalizzazione il lavoratore “mette da parte qualcosa”, è solo un espediente per far apparire preferibile quest’ultimo metodo al primo: ma si tratta di un falso mito. Il mito di Enea, invece, non lascia scampo. Ancora una volta la tradizione classica batte la modernità.

E Confinvest? Confinvest dal 1983 cerca di combattere la “piramide di paura” garantendo solidità ai risparmi tanto faticosamente accantonati. Le concrete possibilità d’investimenti in oro fisico sono molteplici.

Ci soffermeremo ancora su la “Pensione d’oro”.

Un piano d’accumulo, non vincolante,  con versamenti periodici e  per un tempo stabilito.

Il risparmiatore, informato delle scadenze (via e-mail o telefono)versa l’importo prefissato (o valori diversi), ma, come sopra precisato, l’impegno non è tassativo.

I versamenti si possono modificare, sospendere o interrompere senza  alcuna penalità. Scaglionare le rate dell’investimento permette anche di acquistare alle quotazioni di mercato del momento.

Sia durante i rialzi sia durante i ribassi, mediando i prezzi e riducendo i rischi.

Monete d’oro per una pensione garantita e  più sicura?

Quando si parla di monete d’oro il nostro pensiero si tuffa  in  un’infanzia fatta di favole, di storie e di leggende, i cui protagonisti cercavano irraggiungibili tesori (….Confinvest non c’era).

Tutti ricordiamo la vasca da bagno di Zio Paperone: ricordi spensierati,  ma anche allora,   con tanta  invidia.

Una reazione molto comprensibile: l’oro resta sempre il metallo prezioso per eccellenza.

Questa volta realtà e non leggenda.

Ovviamente Confinvest dispone di lingotti a titolo 999.9/°°° che però  consiglia per gestioni dinamiche molto lunghe.

Le  forme investimento in oro fisico  mettono i risparmiatori  al riparo dalle turbolenze finanziarie, presenti, prossime e future. Dall’inizio dell’anno la Borsa di Milano quanto ha perso?

L’indice MOM (Indice Oro Monetato) ha  raggiunto e  già  superato il 13% in positivo.  

Meditare….. e  scacciare la paura!

Ai 7 milioni di lavoratori che stanno ricevendo le “buste arancioni” con i  dati relativi alla loro durata lavorativa e l’importo finale pensionistico, vorremmo chiedere loro :

“…..quell’ importo di  pensione prospettato sarà  sufficiente? E’ stato calcolato alla scadenza il risultato della perdita del potere d’acquisto ?”

Dal  2000 ad oggi abbiamo perso un buon 40/50% e quale sarà la percentuale risultante tra 15-20 o 30 anni?

Monete di Borsa (Sterline, Marenghi, Pesos, Dollari) o Numismatica? Per forme di garanzia e bene rifugio consigliamo sempre la prima possibilità, in particolar modo le Sterline Elisabetta II (ricordarsi sempre la qualità) che sono immediatamente monetizzabili in tutte le parti del mondo.

Tutte le monete d’oro ed i lingotti sono esenti IVA a seguito della legge 7/2000.

Una diversificazione del proprio patrimonio con possibilità di gestioni dinamiche o per  prestiti garantiti.

Perchè consigliamo oro? Il risultato Brexit  ci porta a credere  che i prossimi anni saranno caratterizzati da notevole instabilità, con un  ulteriore freno alla crescita economica.

I leader Europei cercano di minimizzare la possibilità che altri Paesi vogliano avviarsi all’uscita dall’EU, seguendo l’esempio britannico. Lo sgretolamento dell’EU è sicuramene un rischio da non sottovalutare, però senza cambiamenti, senza grandi possibilità decisionali o di essere ascoltati, l’exit potrebbe essere dietro l’angolo per diversi  paesi.

Ristretti circoli solo  politici, non possono impossessarsi del potere di decidere del nostro futuro, imponendoci solo sacrifici e pochi benefici.  

Leggiamo: “il Governo e le Istituzioni sono in condizione di garantire con qualsiasi mezzo la stabilità del sistema finanziario e la sicurezza dei risparmi, anche con mezzi non convenzionali; ed i fondamentali del sistema bancario, rimangono solidi”.

Sicuramente non vediamo lo stesso film.

L’attuale situazione  finanziaria che si sta materializzando è più grave del caso Lehman Brothers, peggio dell’11 settembre e peggio della crisi del debito sovrano. Tutte le Banche europee pagano dazio, ma quelle italiane pagano di più (non dimentichiamoci  di quelle  Banche Venete, responsabili di grandi perdite tra i risparmiatori). Dobbiamo fare finta di niente?

La Commissione Europea si sveglierà con iniziative verso l’economia e produttività? Difficile pensarlo, senza contare gli effetti emulativi, che potrebbero  far nascere in tutti gli Stati Comunitari, delusi dalle politiche Europee, diversi modelli di uscita. I movimenti ed i partiti critici nei confronti dell’Europa stanno crescendo: possiamo dar loro torto?

Ci rimangono “solo gli occhi per piangere?” No, fortunatamente ci rimane sempre  il buon senso ed  un’ oculatezza nel fare  investimenti,  per garantirci una serenità futura.

Leggiamo : “scatta la corsa ai beni rifugio, balzo dell’oro, ecc. …ritornato sopra i 1300 dollari-oncia. Da gennaio l’oro ha messo a segno un balzo superiore al 20%, confermando l’idea che da diversi mesi  ci sono investitori che si stanno coprendo contro un rischio di recessione globale nei prossimi anni “

Lo dice  Confinvest?  No, Il Sole24ORE.

“E’ un trionfo per il bene rifugio per eccellenza, l’oro. Il metallo giallo ha guadagnato il 4,9% fino alla soglia di 1.318 dollari  l’oncia. L’oro è stato l’ attivo finanziario che ha offerto la migliore performace assoluta da inizio anno ad oggi con un rendimento che supera da gennaio il 24.3%….una quota del 5-10% è buona forma di diversificazione ed assicurazione sul futuro”

Lo dice Confinvest? No, Il Corriere della Sera.

Confinvest ricorda che, oltre agli investimenti in oro fisico, svolge attività d’intermediazione, impegnandosi sempre al riacquisto,  in quanto sempre in contatto con Istituti Bancari, Private Banking Fondi d’investimento e privati risparmiatori.

In caso di eventuali realizzi di monete e lingotti d’oro, i pagamenti devono essere immediati. Consigliamo di non lasciare monete o lingotti con forme di pagamento post-datati e, se possibile, evitare di pagare commissioni. La maggior parte degli operatori non le applicano.

Ovviamente Confinvest è tra quest’ultimi.

Riassumendo, oro fisico e Confinvest: un binomio vincente

…. come gestire la “contro paura”?     Semplice, telefonare  02 86455047 

 oppure   inviare una   e-mail a  confinvest@confinvest.it  opp. roberto.binetti@confinvest.it

(Stime, prospetti  e consulenze sempre gratuite)