La Diga di Carta

L’Italia ha una considerevole ricchezza privata pro-capite, tra le più elevate del mondo, ma, in seguito allo smantellamento del tessuto industriale avvenuto a partire dagli anni ’90, tale ricchezza poggia su basi fragilissime.

E così, dopo l’annichilimento del sistema industriale, si rischia l’azzeramento del risparmio.

L’estrema debolezza politica peggiora le cose: mentre alla Germania veniva consentito di iniettare oltre 200 miliardi di euro nel salvataggio delle landesbanken e al Regno Unito addirittura di nazionalizzare la Royal Bank of Scotland, all’Italia non veniva lasciata altra soluzione che azzerare i prestiti subordinati delle “quattro banche salvate” (BancaEtruria, CariChieti, BancaMarche e CariFerrara), colpendo un’intera categoria di risparmiatori.

Intanto il famigerato bail-in è scattato, per ora, nel caso di una piccola banca online in liquidazione coatta (si veda il Corriere online del 15 dicembre) azzerando i depositi che superavano la soglia dei 100 mila euro “garantita” dal Fondo Interbancario: chi sarà il prossimo?

E lo stesso Fondo Interbancario, che dovrebbe tutelare i risparmi fino a 100 mila euro, assomiglia ogni giorno di più alle barriere che proteggono l’equipaggio dagli assalti del mostro invisibile nel Pianeta proibito, un classico del cinema di fantascienza del 1956: sembrano proteggere (e male) l’equipaggio, ma solo perché il mostro, quel giorno, ha deciso di fermarsi.

Il Fondo copre (e male) le perdite di piccoli istituti, ma non è sufficiente ad affrontare una crisi sistemica.

Una diga di carta, dietro la quale cercano invano di proteggersi le illusioni di tenuta del sistema.

Che fare?…….. Rivolgersi alla Confinvest di Milano.

All’inizio degli anni settanta, con la fine degli accordi di Bretton Woods e del rapporto di parità tra dollaro ed oro, nasceva ufficialmente il mercato dell’oro moderno,

Dobbiamo evidenziare che la domanda di oro negli ultimi anni è notevolmente aumentata a seguuito della crisi finanziaria, affermandosi come termometro dell’economia mondiale e bene rifugio per eccellenza.

Il sopraggiungere della crisi (a partire dai mutui –subprime USA) ha riportato l’attenzione dei risparmiatori ed investitori sull’oro fisico.Inoltre a partire dal 2010 le Banche Centrali sono tornate a essere stabilmente acquirenti di oro fisico, come riserva (vedesi Cina, Unione Sovietica, Paesi Arabi, India, Turchia, ecc.).

La ragione che spinge le Banche Centrali all’acquisto di oro fisico è la funzione di riserva.

Per riserva si intende la quantità di metallo giallo a garanzia del denaro stampato (…carta, carta, sempre carta!)

Anche il Fondo Monetario Internazionale detiene oro fisico per quasi 3.000 tonnellate.

L’Italia ne detiene circa 2.500 tn..

Oggi diventa difficile trovare decorosi rendimenti senza assumersi rischi. Il risparmiatore, oltre a diversi rischi di vedersi annullato il proprio patrimonio, è remunerato con rendimenti irrisori ed in alcuni casi anche negativi, se si tiene conto della perdita di potere d’acquisto.

Le attuali crisi bancarie e le recessioni in tutte le parti del mondo necessitano, per un sostanziale recupero, di tempi molto lunghi.

Risparmiare e gestire il proprio patrimonio diventa sempre più difficile.

Perchè Confinvest?

Confinvest da oltre 30 anni consiglia di accantonare oro fisico (monete o lingotti) con una percentuale minima dal 15 al 20% sul mobiliare posseduto.

Una constatazione: se i risparmiatori coinvolti nelle attuali crisi bancarie di alcuni Istituti di Credito italiani, avessero acquistato oro fisico e non obbligazioni subordinate?

Avrebbero passato sicuramente un Natale migliore.

Abbiamo recentemente accennato in un nostro report della nuova iniziativa di Confinvest denominata “PENSIONE D’ORO”.

Approfittiamo per rispondere ai moltissimi interessati che ci hanno chiesto maggiori informazioni.

La “PENSIONE D’ORO” di Confinvest verrà presentata a breve con un nuovo progetto gestionale (un 2016 con grandi novità).

Per i giovani o quasi un’ opportunità di fare meno affidamento ad una pensione pubblica misera o poco sicura. I dati prospettati da INPS sono allarmanti.

Pertanto che fare per salvaguardare i propri risparmi e guardare con ottimismo il futuro?

Investire in oro fisico, privilegiando in questo periodo le Sterline-oro di Elisabetta II (di prima qualità).

La Sterlina-oro, una tipologia di oro fisico che da più garanzie e facilità per una futura monetizzazione.

Le quotazioni dell’oro in questo periodo sono alquante basse ed in attesa “del grande balzo” (vedesi le previsioni degli analisti americani, che lo vedono in rialzo entro il 2020 a 5- 6 volte le quotazioni attuali) sarebbe opportuno approfittarne.

Basta una telefona allo 02 86455047 e chiedere consulenze ed informazioni.

Un servizio assolutamente gratuito (compreso un catalogo) per rendere trasparente il settore.

Pertanto sotto l’albero tanti colorati pacchetti, ma anche qualche moneta d’oro o lingotti che renderanno ancora più luccicante il Natale.

Buon Natale ai risparmiatori e BUON ORO a tutti i lettori di questo nostro report.

Comunque……. Buone Feste a tutti.