INTERVISTA – PRIMA PARTE

Testo dell’intervista a Roberto Binetti AD di Confinvest

Leggo dal sito che Confinvest FL ha iniziato la propria attività nel lontano 1983, cosa l’ha spinta a fare impresa in questo mercato, diciamo molto particolare?

R: Negli anni 80 la nostra lira era soggetta alle famose “svalutazioni competitive”, se uno voleva mantenere il potere d’acquisto della liquidità doveva rivolgersi a questa particolare assett class.

In quel momento in Italia non esistevano realtà come la Confinvest e per questo abbiamo deciso di provare a creare un riferimento per i risparmiatori che avevano capito la differenza tra rendimento nominale e rendimento reale.

Da considerare che al tempo l’alternativa all’oro dai risparmiatori era vista nei BOT che rendevano a due cifre ma con rendimento reale negativo. L’oro in ottica di preservazione del potere d’acquisto era perfetto. Il rendimento era reale e non nominale.

Nel 1982 l’oro era appena entrato in un lungo mercato ribassista durato fino al 2000. Cerchiamo di vedere insieme come è cambiata l’attività in questi 36 anni, 18 di mercato bear e 12 di mercato bull e 4 di pausa di quello che credo sia ancora un trend al rialzo

R: Mercato ribassista in quale valuta? Lira o Dollari?

Per l’investitore Italiano che aveva le lire a mio avviso il mercato è sempre stato bull market con una grandissima pausa laterale dal 1982 al 2005. Logicamente con range molto ampio e volatile tra le 400.000 e le 650.000 Lire.

Attenzione però, l’investitore italiano si proteggeva da tutte le politiche monetarie folli dei tempi, che sì facevano esportare di più le industrie del paese ma che svilivano massivamente i risparmi. Chi voleva proteggere il risparmio doveva investire in oro………

Noi di Confinvest abbiamo sempre agito per questo: preservare il risparmio che in ultima istanza rappresenta le fondamenta della Società. Svilire la moneta significa svilire la società stessa.

Racconto un aneddoto del 1992, quando in una notte la Lira, su spinta di short selling da parte di Soros con il suo Hedge Fund Quantum, si svalutò del 30% ed uscì dal cd. serpentone monetario del vecchio SME, provocò un taglio importante al potere d’acquisto…inflazione…Chi era investito in oro si vide nell’immediato molto più ricco in quanti l’inflazione ci mise qualche mese a manifestarsi sui prezzi della “Casalinga di Voghera” e dell’uomo di strada. L’investitore in oro nel giro di una notte si trovò più ricco del 30% rapportato in Lire.

Tornando alla domanda, in questi anni l’attività si è evoluta.

Negli anni 80-90 i clienti erano….spaventati dall’inflazione, o meglio che avevano capito il giochino …il sistema monetario basato su moneta fiduciaria. Nonostante il bear market in dollari, l’oro, per l’italiano pieno di lire, rappresentava una bella sicurezza

Col passaggio all’Euro c’è stata una modifica nell’atteggiamento degli investitori, chi investiva in oro era spaventato dagli eventi geo-politici…spaventato di tenere i soldi in banche potenzialmente soggette a fallimenti. Oggi con il bail-in tutti devono sapere che la liquidità vera e non oggetto di bail-in è quella che si ha in oro oppure nel materasso…

Followup: quali sono state le sfide e i momenti più difficili in tutti questi anni ?

R: Innanzitutto l’IVA sull’oro degli anni 80 su incipit di un folle legislatore. È stata tolta solo in seguito alla direttiva Europea all’inizio dell’anno 2000 (legge7/2000).

In seguito il bear market del 2012-2013 con manipolazione dei prezzi. Qui vale la pena specificare che ancora una volta per i risparmiatori in Euro non è stato lo stesso crollo rispetto ai risparmiatori in Dollari. Da cambio EUR/USD a 1,50 si è passati quasi alla parità.

Questo vuol dire che un prezzo dell’oro da 1.700 Dollari con cambio 1.4 € per investitore europeo sono ca 1.200 Euro. Oggi con cambio EUR/USD vicino alla parità, per la precisione vicino a 1.05, il prezzo dell’oro in dollari a 1.200 significa 1.150 Euro…

Semplice intuire come sia importantissimo per il risparmiatore/investitore capire il sistema monetario e le guerre valutarie. La propaganda per sbattere i prezzi all’inferno è sempre dietro l’angolo. Ma chiediamo ai risparmiatori Inglesi che effetto ha avuto la svalutazione della Sterlina sui loro asset in oro…

Le difficoltà nascono nel momento in cui l’educazione finanziaria è quasi zero…gli investitori educati investono in oro, il buon padre di famiglia investe in oro. Chi ha capito il sistema investe in oro….gli altri giocano al casinò facendo atto di fede sulla continua stampa da parte delle banche centrali che sostengono i corsi (per non dire creano bolle giganti) di tutti gli asset, bond e azioni in primis.

Confinvest è oggi una delle società italiane più importanti sul mercato dell’oro. Possiamo dire che la sua sia stata una attività di successo, quale fattore o qualità personale lei pensa abbia contribuito maggiormente a questo successo?

R: Confinvest è diventata il riferimento per il mercato dell’oro fisico in Italia per i privati e non solo. Questo posizionamento è dovuto ad una profonda conoscenza del mercato Italiano ed al fatto di avere sempre interloquito con i risparmiatori in maniera chiara e trasparente. In particolare ci siamo sempre prodigati per offrire ogni giorno delle quotazioni trasparenti in maniera da poter dare al mercato un riferimento.

Il fattore predominante è essere sempre stato il riferimento nazionale in qualsiasi momento storico, politico, economico e monetario. Cioè siamo sempre stati presenti in ogni momento di mercato offrendo liquidità allo stesso. In altre parole, se un risparmiatore voleva e vuole acquistare oro fisico noi lo avevamo e lo abbiamo subito in giornata pronto per la consegna. Qualora ci sia stata la necessità di venderlo noi eravamo e siamo la controparte che riesce a fare l’operazione in giornata, immediatamente. Questo è il grande pregio di essere un gold dealer ma che richiede anni di esperienza e capacità di gestione dei volumi. Ad oggi la nostra struttura nell’oro da investimento (lingotti o monete) non ha pari in Italia. Non siamo il banco metalli…noi siamo la controparte per i risparmiatori e gli investitori. Quello è il nostro target e noi siamo la loro controparte naturale.

Per spiegare meglio faccio riferimento alla nostra mission:

Ci contraddistinguiamo nel panorama italiano per esserci sempre posti ……dalla parte dell’investitore.

La nostra MISSION è aiutare le persone a preservare e proteggere i risparmi dalle dinamiche dell’attuale sistema finanziario e monetario tramite l’investimento in oro fisico.

Crediamo nel rispetto e nella sacralità del risparmio perché il risparmio è lavoro, idee, talento, fatica.

Guidiamo il nostro interlocutore nell’investimento in oro fisico desiderando la sua educazione affinché si possa investire consapevolmente.

Noi pensiamo che il capitale ed il risparmio dei nostri clienti rappresenti il lavoro di una vita ed abbiamo il massimo rispetto per la sua insostituibilità.

Il nostro impegno alla preservazione del risparmio dei nostri clienti non è una promessa vuota, è il nostro obiettivo primario.

Nell’attuale realtà degli investimenti emergono tantissimi prodotti e strumenti che fanno beneficiare la banca, il bancario o il gestore, raramente fanno beneficiare l’investitore. Questo approccio a noi non interessa.

Noi sappiamo che la più grande minaccia per i capitali, per i propri risparmi è la non conoscenza, la mancanza di educazione in un approccio di investimento.

Noi non siamo bullish o bearish ma realisti, interessati unicamente a ciò che è vero da quello che non è vero, cercando di farlo nel miglior modo possibile.

Noi non siamo nel business per far fare ai nostri clienti semplicemente un esperienza di acquisto. Serviamo i nostri clienti per tutta la durata del loro investimento, vogliamo l’educazione e la consapevolezza di quello che fanno i nostri clienti, ci piacerebbe far loro capire il mercato dell’oro ed il sistema monetario in cui stanno operando e vivendo.

Noi primariamente vogliamo porci come educatori per il nostro business, la nostra remunerazione è solo un secondo obiettivo ma è la logica conseguenza!

L’industria finanziaria e del cd. risparmio oggi sembra aver dimenticato alcuni principi basilari che noi vogliamo mantenere.

PROSSIMAMENTE LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA