E’ TEMPO DI VACANZE, MA…

Gli investitori hanno capito da tempo che l’oro rappresenta un’eccellente copertura contro l’inflazione. L’analisi è semplice. L’inflazione è causata, in parte, da un eccesso di stampa di denaro da parte delle banche centrali; Ricordiamo che le banche centrali, con il sistema monetario fiduciario, possono stampare all’infinito.

Ricordiamo sempre i trilioni stampati dalla Fed, dal Governo Giapponese, dall’Inghilterra ed ora anche dall’ Europa (Quantitative easing).

La attuali politiche monetarie delle Banche Centrali sembrano inefficaci per far ripartire l’economia ed il credito. Anzi rischiano di porre le basi per un’ulteriore espansione della finanza virtuale, fino all’inevitabile formazione di bolle.

Carta sempre carta e come siamo soliti dire:….un Monopoli globale!

Bisogna necessariamente ripartire con un cambiamento di rotta radicale; per esempio le Banche sono nate per raccogliere denaro ed erogarlo, facendosi carico della gestione e dei rischi. Poi successivamente si è affiancata la politica di creare moneta, dal nulla.

Lo stesso Finalcial Times ci ricorda che la finanza privata che crea oggi il 90% della moneta circolante è niente di meno che un gigantesco buco nel cuore della nostra economia.

Il problema principale è l’eccesso di denaro nel sistema finanziario ed una sua carenza nell’economia reale. Una finanza che ci condiziona la vita come un fardello insostenibile.

Ma per ridurre questo gigantesco Monopoli , ovvero un sistema monetario inefficace, dobbiamo necessariamente attendere lo scoppio di nuove e devastanti bolle?

Ci conforta nei nostri teoremi l’intervento di Papa Francesco, che torna ad stigmatizzare la speculazione finanziaria criticando la supremazia degli Stati, con alleanze tra i meccanismi della finanza (banche che prestano allo Stato) e della politica (che richiede finanza allo Stato per veicolare a piacimento le spese), a scapito di una finanza responsabile (il libero mercato).

Riprendiamo anche alcune considerazioni di Francesco Simoncelli, esperto del settore.

La clientela, ovvero gli investitori in oro, è molto vasta e trasversale, sia per età, per professione o posizione sociale.

Noi di Confinvest riteniamo un potenziale investitore in oro fisico qualsiasi risparmiatore che abbia un capitale finanziario di almeno 50 mila Euro.

Tra i punti a favore di questo nostro teorema rileviamo un interesse all’alternativa ad un immobile, una pianificazione di un passaggio generazionale o una giusta diversificazione finanziaria familiare.

La crescita totale dell’offerta d’oro a livello mondiale è di circa 1.5% all’anno e ultimamente ha rallentato alquanto. Confrontandola con la crescita del 400% della base monetaria sin dal 2008, capiamo quindi che ci sono molti più soldi a caccia di una piccola quantità d’oro e tale situazione farà salire prossimamente il prezzo in dollari dell’oro.

Ma questo non sarà l’unico elemento motore dei prezzi dell’oro.

Ci sono almeno altri tre catalizzatori – estrema deflazione, panico finanziario e tassi d’interesse reali negativi. Un breve sguardo a tutti e tre ci darà una più robusta comprensione del potenziale insito nei prezzi dell’oro.

Una deflazione lieve potrebbe indurre una diminuzione del prezzo nominale dell’oro, ciononostante potrebbe ancora superare altre classi di asset che scenderebbero ancora di più. Ma una deflazione estrema, diciamo il 5+% l’anno nell’arco di diversi anni, è il peggior incubo di una banca centrale.

Questo tipo di deflazione distrugge i proventi erariali in quanto i guadagni per gli individui si palesano sotto forma di prezzi più bassi, non salari elevati, e gli stati non possono diminuire le tasse.

La deflazione aumenta anche il valore reale del debito, il che ne rende più difficile il rimborso per individui, aziende e stati. Di conseguenza aumentano i default e le perdite ricadono sul sistema bancario che deve poi essere salvato dalla FED.

Questa combinazione letale di minori proventi erariali, oneri del debito più elevati e banche in fallimento, è il motivo per cui la FED combatterà la deflazione con tutti gli strumenti a sua disposizione.

Finora la FED ha cercato di allontanare la deflazione utilizzando il suo manuale dell’inflazione che comprende tagli dei tassi, stampa di denaro, guerre valutarie, forward guidance e Operation Twist. Tutte queste cose hanno fallito. L’economia è ancora nella morsa della deflazione. Ma quando tutto il resto fallisce, le banche centrali possono innescare l’inflazione in cinque minuti decidendo semplicemente di fissare il prezzo dell’oro a, diciamo, $3,000 l’oncia.

La FED potrebbe bloccare il prezzo acquistando oro a $2,950/oz. e vendendolo a $3,050/oz., diventando a tutti gli effetti un market maker con una banda del 3.3% intorno al prezzo indicativo.

Se la FED facesse tutto questo, tutti gli altri prezzi, tra cui l’argento, il petrolio e altre materie prime, si adeguerebbero rapidamente al nuovo livello dei prezzi generando un’inflazione generale del 150% – problema risolto! Non vedetelo come un ‘aumento’ del prezzo dell’oro;

è una svalutazione del 60% del dollaro misurato in oro.

Se questo vi sembra inverosimile, pensateci due volte. Qualcosa di simile è accaduto due volte negli ultimi 80 anni; nel 1933-1934 e nel 1971-1980.

Il secondo scenario in cui i prezzi dell’oro aumenterebbero, prevede un panico finanziario. Ciò non si baserebbe su nessuna analisi tecnica; si tratterebbe di una semplice reazione comportamentale alla paura, all’estrema incertezza e all’avversione degli investitori per le perdite. Quando sta per iniziare un panico, l’oro spesso cala leggermente di prezzo poiché i player indebitati e le mani deboli lo vendono per raccogliere denaro e soddisfare le margin call.

Ma emergono subito le mani forti e l’oro sale fino a che il panico non si placa. Può anche raggiungere un plateau superiore, ciononostante viene soddisfatto l’obiettivo di preservare la propria ricchezza quando le altre classi di asset finiscono nel caos.

Il terzo elemento motore è un contesto di tassi d’interesse reali negativi. Questa è una condizione in cui il tasso d’inflazione è superiore al tasso d’interesse nominale di qualche strumento finanziario. Per questo confronto io uso il decennale USA.

In questo momento i tassi reali sono positivi, in quanto i rendimenti dei decennali sono di circa il 2% e l’inflazione è leggermente negativa. Si tratta di un vento contrario per l’oro, ma la FED è determinata a generare inflazione mantenendo un coperchio sui tassi del Tesoro attraverso la repressione finanziaria. La FED vuole tassi reali negativi per incoraggiare gli ‘spiriti animali.’ Gli investitori sanno che di solito non è intelligente mettersi contro la FED. In ogni caso, la FED continua a provarci, cosa che potrebbe peggiorare le bolle speculative.

Quindi l’oro performa bene quando c’è inflazione, estrema deflazione, panico e un contesto di tassi reali negativi. C’è uno scenario in cui l’oro non performa bene? Sì.

Se la FED riesce ad effettuare un atterraggio morbido con una crescita tendenziale del 3+% duraturo, se evita la deflazione, se evita l’inflazione e se riesce ad avere una curva dei rendimenti con tassi reali positivi, allora l’oro non avrà alcun motivo immediato per salire. È possibile?

Sì, ma è altamente improbabile.

La deflazione è il pericolo immediato. Combattere la deflazione significa premere con decisione sul pedale inflazionistico. Le bolle sono ovunque e potrebbero scoppiare in qualsiasi momento conducendo ad un panico.

Come mai l’Europa (vedesi Merkel), certa che la Grecia non riuscirà a restituire i debiti e che i greci non vorranno subire ulteriori misure di austerità, continua ad intensificare i negoziati ?

Forse preoccupata che una rottura porterebbe di conseguenza una grave crisi finanziaria?

Hollande ha dichiarato:….l’importante è fare in fretta e chiudere!

Chiudere che cosa? Chiudere i negoziati o….le stalle?

Si parla di una nuova liquidità di emergenza fino a 83 miliardi di euro a favore della Banche greche.

Insolvenza già nella prossima estate? Ma la Grecia non era luogo di vacanze?

Standard & Pooor’s denuncia che la Grecia, senza altro denaro dalla Banca Centrale Europea rischia il default entro i prossimi 12 mesi.

Quando potremo dire: la crisi è finita,…… è iniziata la crescita?

Non ci sarà alcuna crescita senza modifiche strutturali nell’economia, che tra l’altro sono precluse da un sistema politico disfunzionale. Anche se emergesse uno scenario roseo per la FED, l’oro potrebbe ancora sperimentare un rally grazie agli acquisti esteri, ad un’offerta di lingotti fisici in calo e al potenziale di uno short squeeze.

In breve, tutti i possibili risultati finanziari fin qui discussi suggeriscono l’inclusione dell’oro nel vostro portfolio. Ci sono molti modi per possedere oro o avere un’esposizione al prezzo dell’oro (es. lingotti fisici, ETF, derivati, azioni minerarie, gold royalty trust, ecc.).

Noi di Confinvest consigliamo sempre una possesso dal 10% al 15% d’oro fisico sul mobiliare posseduto (monete, in particolar modo Sterline, o lingotti).

L’investimento in oro fisico è l’ideale soluzione per diversificare il proprio patrimonio finanziario.

E’ un asset complementare rispetto ai tradizionali prodotti finanziari di medio-lungo periodo, considerabile anche alternativo ad investimenti immobiliari.

E’ un bene tangibile e reale, non deperibile e rappresenta la migliore sintesi tra investimento finanziario ed investimento reale con quotazioni di mercato certo.

Salvaguardia e protegge dalla speculazione della finanza e difende il potere d’acquisto.

Inoltre l’unica sicurezza in caso di eventi negativi.

Consigliamo sempre estrema sicurezza nelle forme d’investimento. Sempre farsi rilasciare fatturazioni e documentazione d’autenticità.

Confinvest FL (per investimenti ed disinvestimenti) da oltre 32 anni rappresenta il punto d’incontro tra domanda ed offerta, anche elaborando giornalmente le quotazioni di settore, riconosciute dai media , strutture bancarie ed operatori finanziari.

E ’ tempo di vacanze, ma Confinvest sarà sempre ugualmente operativa ……!

Ringraziamo sempre tutti i lettori dei nostri report che l’inoltrano ad amici e conoscenti.